sabato 4 Ottobre 2025
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Marzabotto: Memoria, Dovere, Futuro. Un Monito per l’Umanità.

Marzabotto, incastonata nel cuore dell’Appennino Bolognese, non è semplicemente un luogo geografico; è un monito inciso nella coscienza collettiva dell’umanità.
Ottantuno anni or sono, la violenza inaudita del regime nazifascista infranse la serenità di una comunità, trasformando la quotidianità di uomini, donne, bambini e anziani in un’esperienza di trauma e perdita incommensurabile.

L’Eccidio del Monte Sole non fu un evento isolato, ma un tassello oscuro di una stagione storica segnata dall’orrore e dalla barbarie.

Le celebrazioni di domani, 5 ottobre, non sono un mero rituale commemorativo, ma un’occasione imprescindibile per rinnovare l’impegno civile e morale.

Come sottolinea il Presidente del Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna, Maurizio Fabbri, la memoria di Marzabotto risuona potente, costringendoci a confrontarci con la fragilità intrinseca della dignità umana e la precarietà dei diritti fondamentali.

Le conquiste democratiche, per quanto solide possano apparire, non sono immuni alla minaccia di regressioni autoritarie e di violenze inaudite.
L’atto formale della consegna del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania al Presidente del Comitato delle Onoranze di Marzabotto, Walter Cardi, per mano della Console Generale di Germania, Susanne Welter, simboleggia un percorso di riconciliazione e di elaborazione del lutto che ha visto la collaborazione tra due nazioni un tempo avversarie.
Questa cerimonia non è un gesto di chiusura, ma un’apertura verso un futuro di cooperazione e di rispetto reciproco, fondato sulla condivisione dei valori democratici e sulla promozione dei diritti umani.
Ma la lezione di Marzabotto non si esaurisce nel passato.
Il suo eco risuona drammaticamente nel presente, in un mondo lacerato da conflitti e ingiustizie.
La guerra in Ucraina, con la sua ferocia inaudita e la sua violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale, ci ricorda che la libertà è un bene prezioso e vulnerabile, da difendere con determinazione e coraggio.
La tragedia umanitaria che si consuma in Medio Oriente, con il dolore indicibile dei civili di Gaza, ci impone di non chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza altrui, ma di agire con umanità e solidarietà.
La pace non è un’astrazione utopica, ma un imperativo morale che richiede un impegno costante e concreto per la giustizia, i diritti e la democrazia.

Non possiamo rassegnarci alla violenza come a un destino ineluttabile, ma dobbiamo lavorare instancabilmente per costruire un mondo più giusto e pacifico.

Marzabotto ci affida un mandato solenne: custodire la memoria come argine contro l’odio, difendere i diritti come patrimonio comune, promuovere il dialogo e la comprensione tra i popoli.

Solo così potremo onorare la memoria delle vittime e costruire un futuro di speranza e di convivenza pacifica.
La pietra angolare di questo futuro deve essere la dignità umana, inviolabile e universale.

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