L’aridità collettiva, la lenta erosione del tessuto sociale, non nasce tanto da eventi catastrofici quanto da un’inazione silenziosa, dall’abbandono di responsabilità condivise.
È un lento declino, un progressivo smarrimento di senso che si alimenta dell’indifferenza e del disimpegno.
La frase del Presidente Mattarella, rivolta a Bernhard Scholz, risuona come un monito e una chiamata alle armi, un invito a riprendere in mano il timone della storia.
Costruire, nel senso più profondo del termine, non si limita all’erezione di edifici o alla realizzazione di infrastrutture materiali.
Significa ricostruire ponti tra individui, generazioni, culture, riaccendendo la fiamma della fiducia reciproca e del senso di appartenenza.
È un’azione che implica un impegno attivo, una presa di posizione di fronte alle sfide del presente e alle incertezze del futuro.
Il cammino verso una comunità solida e resiliente non è certo lineare.
Richiede di affrontare zone d’ombra, di confrontarsi con realtà scomode, di superare paure ancestrali e pregiudizi radicati.
È un percorso accidentato, costellato di ostacoli e di momenti di scoraggiamento, che mette alla prova la nostra determinazione e la nostra capacità di adattamento.
Abbracciare questo percorso significa riconoscere che la storia non è un mero susseguirsi di eventi passati, ma un processo continuo di trasformazione, in cui ogni generazione è chiamata a lasciare un segno, a contribuire al progresso collettivo.
Implica una visione a lungo termine, la capacità di guardare oltre gli interessi immediati e di investire nel benessere delle future generazioni.
Il messaggio del Presidente Mattarella non è un’esortazione a un ottimismo ingenuo o a una fede cieca nel futuro.
È un appello alla responsabilità, un invito a superare la paralisi generata dalla complessità e dall’incertezza.
È un riconoscimento che la costruzione di una comunità fiorente e coesa è un lavoro costante, che richiede coraggio, perseveranza e una profonda fiducia nel potenziale umano.
Riscoprire il significato profondo del “costruire” significa riscoprire il significato profondo dell’essere umani, legati indissolubilmente l’uno all’altro e al destino comune.
