La scelta di un leader politico di dedicare tempo ai propri figli in un giorno cruciale come quello delle elezioni solleva interrogativi profondi, ben al di là della semplice disapprovazione.
È un gesto che, pur nella sua apparente innocuità, risuona come un’ammissione silenziosa di un distacco dal senso di responsabilità civica che dovrebbe animare chi ambisce a guidare una comunità.
La nostra risposta, come sottolinea la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, non è di giudizio morale, ma di invito all’azione concreta: andare a votare, compiendo un atto di fiducia nel futuro, soprattutto per i figli stessi di chi rinuncia a farlo.
La precarietà lavorativa, flagello che affligge una generazione, è l’ombra lunga che si proietta su queste elezioni.
Non si tratta solo di contratti a termine, spesso instabili e incerti, ma di un intero sistema che nega ai giovani la possibilità di progettare il proprio percorso, di costruire una vita dignitosa e di realizzare il proprio potenziale.
Questa condizione di incertezza e insicurezza genera frustrazione, demotivazione e, in ultima analisi, impoverisce l’intera società.
È un modello economico che sacrifica il benessere collettivo sull’altare di una flessibilità del lavoro che, troppo spesso, si traduce in sfruttamento e precarietà.
La sicurezza sul lavoro, un diritto fondamentale, è troppo spesso compromessa, con tragiche conseguenze.
Il costo umano di questa negligenza è inaccettabile: troppi giovani muoiono o subiscono gravi infortuni, vittime di un sistema che antepone il profitto alla tutela della vita e della salute.
È necessario un cambio di paradigma, una revisione profonda delle normative e dei controlli, e soprattutto una cultura della prevenzione che coinvolga datori di lavoro, lavoratori e istituzioni.
Il voto per Alessandro Barattoni, candidato sindaco di Ravenna, rappresenta un passo verso un futuro più equo e sostenibile per la comunità locale.
Ma l’impegno non si ferma qui.
I referendum dell’8 e 9 giugno costituiscono un momento cruciale per affermare i valori della giustizia sociale, della democrazia partecipativa e della tutela dell’ambiente.
Questi non sono semplici votazioni, ma un’occasione per ribadire il nostro impegno per un futuro migliore, un futuro in cui i giovani possano finalmente sradicare la paura di un domani incerto, in cui la dignità del lavoro sia riconosciuta e garantita, e in cui la sicurezza sia una priorità assoluta.
È un dovere civico, un atto di speranza, un investimento nel futuro dei nostri figli e di chi verrà dopo di noi.