Renato Zangheri era un intellettuale che ha sempre creduto nella stretta relazione tra cultura e politica, due aspetti fondamentali per la costruzione di una società giusta e prospera.
Secondo Walter Tega, presidente del Centro Studi e Ricerche Renato Zangheri, questa visione è oggi più che mai necessaria, considerata l’attuale crisi di valori e di cultura politica che affligge il nostro Paese.
Quando Zangheri divenne sindaco di Bologna, diede vita a una trasformazione radicale della città, fondata su due principi cardine: la partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica e l’uguaglianza degli individui nei loro diritti universali.
La sua visione era quella di creare un modello di città dove i cittadini potessero essere protagonisti della democrazia larga, senza per questo essere trascurati nelle loro esigenze e bisogni.
Negli anni ’70 e successivamente con la strage alla stazione di Bologna del 1980, il Partito Comunista Italiano (Pci) subì un attacco molto forte da parte dei nemici politici.
Tega ricorda che inizialmente ci fu una sorta di “paralisi” ma poi si riprese la forza e l’energia per proseguire la battaglia politica, grazie anche alla determinazione del sindaco Zangheri.
La seconda giunta Zangheri, segnò un punto di svolta nella storia della città.
Con essa il Pci fece passi significativi in materia di diritti civili.
Nonostante i tempi fossero difficili, con la sua guida si riuscì a dare vita a una realtà più giusta e partecipativa.
Nel corso della sua carriera politica, Renato Zangheri si dedicò in particolare alla riforma dello Stato e all’applicazione della Costituzione.
Le sue proposte di legge furono sempre accompagnate da una visione culturale e giuridica che mirava a creare un quadro politico più stabile e partecipativo.
Per Tega, Renato Zangheri non era solo il sindaco di Bologna ma un intellettuale eccezionale, come Enzo Raimondi, che ha lasciato un’impronta profonda nella nostra città.
È importante ricordare questo tipo di figure per mantenere la memoria viva e ispirare i giovani.
Daniele Ara, l’assessore alla Scuola della città di Bologna, aggiunge il suo omaggio a Zangheri: “Il grande insegnamento che lascia è proprio questa capacità di coniugare l’aspetto amministrativo a una visione culturale più ampia.
E non solo.
La sua politica mirava anche a far crescere la città in connessione con le esperienze europee, e a utilizzare la politica come un’occasione per una crescita culturale.
” È quindi importante che chi lo segue sia all’altezza di questa grande tradizione, per amministrare al meglio la città.