La disputa che vede contrapporsi Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv al PalaDozza venerdì prossimo, un evento di risonanza europea nell’ambito dell’Eurolega, si prospetta come un delicato equilibrio tra diritto allo spettacolo e garanzia della sicurezza pubblica, un bilanciamento reso complesso da proteste di portata internazionale.
La decisione, assunta a seguito di un tavolo tecnico presieduto in prefettura e con la partecipazione di rappresentanti del Ministero dell’Interno, sancisce la possibilità di svolgere l’incontro, nonostante le feroci contestazioni previste.
Il Sindaco Matteo Lepore, pur esprimendo il proprio dissenso, ha formalmente riconosciuto l’imposizione delle autorità centrali, sottolineando come la valutazione di “condizioni di ordine pubblico favorevoli” abbia prevalso.
L’amministrazione comunale si è trovata di fronte a una scelta ardua, costretta ad accettare un percorso che inevitabilmente impone restrizioni significative alla libertà di movimento dei cittadini bolognesi.
La decisione di procedere con l’evento, a detta del Sindaco, riflette una strategia di gestione delle proteste orientata verso un approccio “a muscoli”, una scelta che il Ministero dell’Interno si assume integralmente.
Questa linea, percepita come una priorità di controllo a scapito della sensibilità verso le preoccupazioni locali, ha portato l’amministrazione comunale a dover implementare misure restrittive di ampia portata.
L’area circostante il PalaDozza sarà sottoposta a un regime di limitazione d’accesso, paragonabile a una “zona rossa” con un sistema a due livelli di controllo.
Misure che comprendono la chiusura anticipata delle scuole, l’interruzione del traffico veicolare e la rimozione di elementi potenzialmente pericolosi dai cantieri del tram.
Questi provvedimenti, necessari per garantire la sicurezza, si traducono in una riduzione temporanea della libertà personale e nella compromissione delle normali attività quotidiane per la comunità bolognese.
Il numero di spettatori presenti è destinato a diminuire, con una significativa riduzione prevista soprattutto tra i genitori, preoccupati per la sicurezza dei propri figli in un contesto così delicato.
Questa rinuncia, oltre a evidenziare la gravità della situazione, solleva interrogativi sulla sostenibilità di un modello di gestione degli eventi che privilegia la sicurezza a discapito del coinvolgimento della comunità.
Inoltre, il Sindaco Lepore ha formalmente richiesto che l’onere finanziario per la gestione dell’ordine pubblico non ricada sulle casse comunali, ma sia supportato dal Ministero e dalla società Virtus, vista la potenziale responsabilità per eventuali danni che potrebbero derivare dalla manifestazione.
Questa richiesta riflette la volontà di alleggerire il peso economico sulle spalle della collettività locale, riconoscendo la natura di evento di responsabilità condivisa.
Il dibattito aperto sulla gestione di eventi di tale portata, in un contesto di tensioni internazionali, pone al centro interrogativi cruciali sul rapporto tra sicurezza, libertà e responsabilità collettiva.








