martedì 14 Ottobre 2025
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Calcioscommesse, nuove indagini su Ternana e Rimini: il bilancio è a rischio.

Il panorama calcistico italiano, nel suo complesso, si trova a fronteggiare un’ulteriore ondata di verifiche amministrative che coinvolge due club di Serie C, il Rimini e la Ternana, evidenziando criticità strutturali e lacune nella gestione finanziaria e tributaria delle società sportive.
L’intervento del procuratore federale, scaturito da segnalazioni puntuali della Commissione di Vigilanza e Controllo (Covisoc), ha portato al deferimento delle due società e dei relativi legali rappresentanti e dirigenti al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare.

Il caso Ternana ruota attorno a presunte inadempienze nel versamento degli emolumenti netti dovuti ai tesserati.

Stefano D’Alessandro, in qualità di amministratore unico all’epoca dei fatti, è stato deferito per non aver rispettato la scadenza del 1° agosto 2025, un termine perentorio per la regolarizzazione dei pagamenti.

La società stessa è accusata di responsabilità diretta, aggravata dalla recidiva, un elemento che denota una pregressa infrazione simile non correttamente sanata.
Questa recidiva solleva interrogativi sulla capacità di gestione e sull’efficacia dei controlli interni alla società, suggerendo una potenziale cultura dell’inadempienza che necessita di un’urgente revisione.

Parallelamente, il Rimini è al centro di un’indagine incentrata sul mancato versamento delle ritenute Irpef relative agli emolumenti dei tesserati, specificamente per le mensilità di maggio e giugno 2025.

Valerio Perini, amministratore unico del club, è accusato di non aver adempiuto all’obbligo di versamento entro il 16 settembre 2025.
L’accusa si estende anche a Sauro Cancellieri, amministratore unico e sindaco unico della società, ai quali viene contestata la sottoscrizione e la presentazione di una dichiarazione attestante circostanze non conformi alla realtà, una condotta che potrebbe configurare un tentativo di ingannevole manipolazione delle informazioni fornite agli organi di controllo.

La responsabilità diretta e oggettiva della società Rimini, anch’essa contestata con l’aggravante della recidiva, amplifica la gravità delle accuse, evidenziando una possibile carenza di oversight e un’insufficiente gestione dei rischi finanziari e fiscali.

Questo scenario solleva interrogativi sulla governance delle società sportive e sulla necessità di implementare sistemi di controllo più robusti e trasparenti, in grado di prevenire e sanzionare condotte irregolari.
Le sanzioni derivanti da questo deferimento potrebbero avere ripercussioni significative sulla credibilità e sulla sostenibilità futura delle due società, oltre a rappresentare un monito per l’intero sistema calcistico italiano, richiamando l’importanza di un comportamento rigoroso e conforme alle normative vigenti.
La vicenda sottolinea, infine, l’importanza cruciale del ruolo della Covisoc nel garantire la correttezza e la legalità all’interno del mondo sportivo.

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