venerdì 22 Agosto 2025
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Marco Belinelli saluta il basket: un’era che vola via.

Caro Marco,Un’era si conclude, un capitolo indelebile nella storia del nostro sport si chiude.

Questi anni trascorsi a condividere campo e aneddoti rimarranno impressi nella memoria collettiva, testimonianza di una carriera intessuta di passione, resilienza e un talento inconfondibile.
La tua dedizione, l’atteggiamento grintoso e la mentalità vincente hanno sempre rappresentato un faro, un esempio di come il duro lavoro e la perseveranza possano plasmare un campione.

Hai scolpito il tuo nome tra i giganti, non conformandoti a schemi prefissati, ma tracciando una via unica, inconfondibilmente tua.

Con sincera stima, ti auguro il meglio per il futuro.

Queste parole, un messaggio commosso pubblicato da Danilo Gallinari, sigillano l’annuncio del ritiro dal basket giocato di Marco Belinelli, un’icona del nostro panorama cestistico che lascia il rettangolo da gioco all’età di 39 anni.

Un addio che segna la fine di una parabola straordinaria, costellata di successi e di momenti memorabili.

Il ‘Gallo’, reduce da una stagione trionfale con i Vaqueros de Bayamon, dove ha conquistato il campionato portoricano – un trofeo che corona una carriera altrimenti sfuggente in termini di riconoscimenti ufficiali tra i massimi campionati – è attualmente impegnato con la Nazionale Italiana, guidata da Gianmarco Pozzecco, in vista del prestigioso Europeo.

Un ritorno alle origini, un’ultima danza sotto la bandiera azzurra, per celebrare una carriera che ha saputo coniugare l’eccellenza individuale con la passione per i colori nazionali.

Belinelli, soprannominato “The Bomber” per le sue letali triplici, ha incarnato per anni un mix di talento puro, carisma e un’incredibile capacità di adattamento.

La sua esperienza, la sua visione del gioco e la sua abilità nel trovare soluzioni inaspettate saranno sicuramente preziose per la Nazionale in questa nuova avventura europea.

Oltre ai successi individuali, la sua capacità di elevare il livello delle squadre in cui ha militato, sia in Italia che negli Stati Uniti, ne fanno una figura imprescindibile nella storia del basket moderno.
Il suo impatto trascende i numeri e i trofei, lasciando un’eredità di ispirazione per le future generazioni di cestisti.

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