martedì 12 Agosto 2025
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Marco Bonamico, Bologna in lacrime: l’addio al campione

La città di Bologna, e l’intero universo del basket italiano, si è commosso per la perdita di Marco Bonamico, figura emblematica e carismatica dello sport nazionale.
Il saluto finale, un abbraccio collettivo che ha riempito la chiesa di San Girolamo e si è riversato nel piazzale della Certosa, ha testimoniato l’eredità di un atleta e di un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile.
Il ‘Marine’, come era affettuosamente soprannominato, ha calcato i parquet più prestigiosi indossando le maglie di Virtus, Fortitudo, Siena, Milano, Forlì, Napoli e Udine, incarnando l’eccellenza e la passione per il gioco.

La cerimonia funebre ha visto la partecipazione di una platea di illustri rappresentanti del basket, un’eco di successi condivisi e di un’epoca d’oro per lo sport italiano.
Ex compagni di squadra, figure chiave della Nazionale che trionfò agli Europei di Nantes nel 1983, come Dino Meneghin, Ario Costa, Walter Magnifico, Pietro Generali, Roberto Brunamonti e Renato Villalta, hanno reso omaggio a un talento che ha contribuito a definire un’era.
Non sono mancati coach Ettore Messina, testimone di una leadership nata sul campo, e figure storiche come Gus Binelli, Lauro Bon, Alessandro Abbio, Giacomo Zatti, Nino Pellacani e Giacomo Galanda, ognuno portatore di un ricordo personale e di un aneddoto significativo.

Il dolore espresso da Renato Villalta, amico fraterno e compagno di battaglie sportive, rivela una profondità di legame che va al di là del rapporto professionale.

Villalta descrive Marco come un punto di riferimento, un sostegno reciproco, una persona capace di lasciare un vuoto incolmabile.
Le parole di Roberto Brunamonti sottolineano la consapevolezza diffusa del valore inestimabile di Bonamico: un giocatore di talento eccezionale, ma anche un uomo di cultura, dotato di un’ironia raffinata e di un’intelligenza acuta.
Ettore Messina, riflettendo sul personaggio di Bonamico, ne esalta la capacità di comprendere il gioco in ogni sua sfaccettatura, la personalità prorompente che lo rendeva un leader nato.

Messina ricorda come, in anni cruciali, Bonamico abbia giocato un ruolo determinante nella conquista dello scudetto, supportando la squadra con la sua grinta e la sua visione strategica.
Dino Meneghin, con emozione, ne celebra la figura a tutto tondo: un atleta competitivo e combattivo sul campo, ma anche una persona genuina e piacevole al di fuori, capace di contagiare con la sua allegria e la sua disponibilità.

La scomparsa di Marco Bonamico non è solo la perdita di un campione, ma la fine di un capitolo nella storia del basket italiano, un’eredità di talento, leadership e umanità che continuerà a ispirare le nuove generazioni di atleti e appassionati.
Il suo ricordo si perpetua attraverso le parole di chi lo ha conosciuto e amato, un testamento di un uomo che ha saputo onorare lo sport e la vita con passione e dignità.

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