Nel vibrante contesto della prima giornata della tappa di Cattolica, inclusa nel programma del Nastro Rosa Tour 2025 – un’iniziativa promossa da Difesa Servizi, Marina Militare e Ssi – si è svolto un evento collaterale di grande significato: il talk “Nastro Rosa Tour incontra…”. Quest’anno, la manifestazione, giunta alla sua quinta edizione e partita il primo giugno dall’Arsenale di Venezia, ha voluto celebrare l’empowerment e l’inclusione, valori fondanti del “Giro d’Italia a Vela”.L’ospite d’onore di questa edizione è stata Svetlana Moshkovich, icona sportiva paralimpica e simbolo di resilienza. Nata in Siberia e profondamente radicata nella comunità di Cattolica, Moshkovich ha offerto un racconto intimo e ispiratore del suo percorso, un viaggio costellato di sfide superate e traguardi straordinari. Detentrice del record mondiale di handbike, conseguito al Velodrome di Tissot, l’atleta si sta ora preparando ad affrontare la Coppa del Mondo e i Campionati Mondiali, inseguendo nuove vette di eccellenza.La sua storia è un potente esempio di come la passione e la determinazione possano trasformare una difficoltà in un’opportunità di rinascita. Dopo un grave incidente nel 2004 che l’ha resa paraplegica, Moshkovich ha trovato nell’handbike una via per riconquistare la libertà e ritrovare un senso di appagamento. La prima esperienza con l’handbike, avvenuta in Germania, le ha regalato una sensazione di libertà che le era mancata da tempo, segnando l’inizio di un percorso sportivo intenso e gratificante.Il suo legame con l’Italia e, in particolare, con Cattolica, è legato a una scelta di vita dettata dall’amore. “L’amore mi ha condotto qui,” ha confidato, raccontando come, nella scelta del luogo in cui stabilirsi insieme al suo fidanzato, la coppia abbia optato per l’Italia, desiderosa di sfuggire ai rigori climatici di Innsbruck.Tra le sue conquiste più significative, Moshkovich ha sottolineato la vittoria ai Mondiali, un successo ottenuto dopo un intervallo di nove anni e contro avversarie di altissimo livello. Il suo debutto nel 2009, in condizioni di scarsa disponibilità di attrezzatura, è stato l’embrione di una carriera che l’ha portata a primeggiare nello sport paralimpico. “Ricordo di aver percorso 19 km in un’ora,” ha ricordato, “ora raggiungo i 36 km/h, un cambiamento radicale che testimonia la dedizione e l’evoluzione continua.”Il racconto di Svetlana Moshkovich non è solo la storia di un’atleta di successo, ma un messaggio universale di speranza e di forza, un invito a superare i propri limiti e a perseguire i propri sogni con coraggio e passione, un vero spirito che anima il Nastro Rosa Tour.
Svetlana Moshkovich: Ispirazione e Resilienza al Nastro Rosa Tour
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