Le Borse europee proseguono la loro ascesa consolidata, pur registrando una riduzione del tasso di crescita rispetto alla mattinata precedente, con un occhio alle previsioni dei futures Usa che stanno registrando un forte rialzo. La causa scatenante di questo movimento è da attribuire alla recente stipula della tregua di 90 giorni sui dazi tra gli Stati Uniti e la Cina.In Italia, Piazza Affari ha segnato un aumento del 1,8% rispetto ai livelli di fine 2007, con il Ftse Mib che ha superato i 40.000 punti per la prima volta dal 2007. Tra le aziende in ascesa, Stellantis si distingue per un aumento del 7,18%, seguita da Mediobanca con un incremento del 6,13%. Quest’ultima ha registrato nuovi acquisti che la stanno allontanando sempre di più dal prezzo di offerta di MPS (0,45%).Gli utili sono stati favoriti anche dagli altri settori, ma in misura ancora maggiore dai semiconduttori a seguito della sospensione dei conflitti tra Washington e Pechino. Unicredit ha fatto registrare un aumento del 4% dopo la pubblicazione dei conti record.Il contrario è successo per le imprese di difesa, come Leonardo che ha visto scendere i suoi titoli del 4,5%, a causa delle previsioni di una possibile tregua anche nella guerra in Ucraina. Tra le utility, Terna e Snam hanno registrato una flessione rispettivamente del 3% e del 2,6%.Invece, la Borsa di Londra ha segnato un aumento del 1,8%, nonostante le vendite su AstraZeneca (-3%), che come gli altri farmaceutici a partire da Novo Nordisk (-4%) hanno risentito dell’annuncio di Trump sui tagli dei prezzi dei medicinali negli Stati Uniti.Parigi e Francoforte hanno chiuso rispettivamente con un +1,34% e +0,89%, nonostante le vendite su Novartis che sono dovute all’annuncio di Trump. Invece, il Prosieben ha registrato un aumento del 19,9%.La tregua sui dazi ha provocato un impennata del dollaro contro l’euro, che era stato finora un rifugio per gli investitori a causa della recessione degli asset statunitensi. La moneta unica è scesa fino ad una perdita di 1,5% e un valore attuale di 1,1084 dollari, segnando la sua peggiore giornata dell’anno.I titoli del debito americano hanno perso valore a causa della riduzione delle aspettative sui tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. In sintonia con queste previsioni si è mosso anche il Bund tedesco, portando lo spread col Btp a 103,7 punti base e facendo aumentare i rendimenti del debito italiano al 3,66%.Infine, i prezzi dei prodotti petroliferi sono saliti del 3% a 62,8 dollari al barile, mentre il gas è aumentato del 2,2%. I metalli hanno registrato un aumento dell’1,4% e le materie prime agricole hanno guadagnato terreno in seguito all’allontanarsi dei timori di recessione. Invece, l’oro ha chiuso con una perdita del 3%.