29 febbraio 2024 – 18:14
Indagato a Milano per un caso di frode finanziaria.
Durante il massacro di Palermo, un episodio particolarmente noto fu quando un individuo si cucì la bocca con una spillatrice in segno di protesta contro i pentiti. Questo individuo era Salvatore Ercolano, conosciuto come Turi, un ex membro di spicco della Cosa Nostra catanese, ora 74enne. Attualmente è imputato a Torino per un caso di estorsione: secondo l’accusa, tra il 2018 e il 2019 avrebbe collaborato con complici per offrire protezione al proprietario di un autolavaggio in cambio di denaro. La procura del capoluogo piemontese ha richiesto una condanna a nove anni di reclusione per lui.Ercolano è cugino del boss Nitto Santapaola ed era stato condannato nel maxiprocesso. Dopo aver trascorso trent’anni in prigione, era tornato in libertà a Torino.Nel corso di questo nuovo processo, difeso dall’avvocato Salvo Lo Greco, viene contestata anche l’associazione mafiosa a Ercolano. Per un secondo imputato coinvolto in una violazione della legge sulle armi (difeso dall’avvocato Domenico Peila), il pm Paolo Toso ha chiesto il suo proscioglimento.La sentenza è attesa nelle prossime settimane, mentre l’intera vicenda mette in luce ancora una volta le intricate dinamiche della criminalità organizzata e dei processi giudiziari che cercano di contrastarla.