L’impatto antropico sul delicato ecosistema del Parco Naturale Regionale di Molentargius si fa più evidente con la scoperta e la successiva sequestro di un fabbricato in costruzione, realizzato in maniera abusiva nella remota località di Medau su Cramu.
L’intervento del Corpo Forestale, parte di una più ampia attività di vigilanza, ha rivelato una situazione di diffusa illegalità edilizia che minaccia la salvaguardia di un’area di pregevole valore naturalistico e faunistico, habitat cruciale per specie protette come il fenicottero rosa.
L’operazione, che si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la pressione immobiliare sul territorio, ha immediatamente innescato un’indagine più ampia, estendendosi ad altre aree del parco.
I controlli, estesi anche nella zona di San Lorenzo – Su Pezzu Mannu, a confine tra Cagliari e Selargius, hanno evidenziato la realizzazione di due consistenti edifici destinati all’uso residenziale, anch’essi eretti in palese violazione delle normative edilizie vigenti.
Le attività di controllo hanno rivelato un quadro complesso, dove irregolarità preesistenti si sommano a nuove violazioni.
L’accertamento di nuove costruzioni abusive pone un problema cruciale: la potenziale incompatibilità con le pratiche di condono edilizio attualmente in esame presso il Comune di Cagliari.
In questo scenario, l’amministrazione comunale si trova di fronte alla difficile decisione di archiviare tali pratiche, rendendo di fatto non condonabili le opere realizzate in violazione delle normative successive all’apertura del condono stesso.
Questa eventualità, se confermata, potrebbe comportare significative implicazioni legali ed economiche per i responsabili.
Allo stato attuale, le indagini hanno portato alla denuncia di cinque persone, mentre altre sei sono attualmente sotto esame da parte degli investigatori.
L’inchiesta, che si preannuncia complessa e articolata, mira a ricostruire le dinamiche che hanno portato alla realizzazione delle opere abusive, identificando i responsabili e accertando eventuali coinvolgimenti di professionisti e funzionari pubblici.
Il sequestro e le denunce rappresentano un segnale forte da parte delle autorità, volto a tutelare il parco e a contrastare l’abusivismo edilizio.
L’episodio solleva interrogativi sulla capacità di controllo del territorio e sulla necessità di rafforzare i meccanismi di prevenzione e repressione delle illegalità, al fine di preservare il patrimonio ambientale e paesaggistico del Molentargius per le generazioni future.
La vicenda impone, inoltre, una riflessione più ampia sul ruolo della pianificazione urbanistica e sulla necessità di una gestione più sostenibile del territorio, che concilidi lo sviluppo economico con la tutela dell’ambiente.








