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Cagliari

Alghero, blitz dei Carabinieri: scoperta rete criminale e bombe artigianali

Nel cuore della Sardegna, un’operazione congiunta delle forze dell’ordine ha portato alla luce una rete di pericolosa illegalità in un appartamento periferico di Alghero.
L’uomo, un cittadino di 44 anni residente in loco, è stato arrestato in seguito a un’approfondita attività di indagine, condotta sotto la direzione della Compagnia Carabinieri di Alghero e supportata da risorse specialistiche cruciali: lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, per la sua capacità di ricognizione aerea e di intervento rapido, e il Nucleo Cinofili di Abbasanta, esperti nell’individuazione di sostanze illecite e ordigni esplosivi.
Il blitz, preceduto da giorni di meticolosa osservazione, ha rivelato un deposito di armi e materiali altamente pericolosi, configurando un potenziale rischio per la sicurezza pubblica.

All’interno dell’abitazione sono state rinvenute, oltre a una pistola a salve abilmente modificata per l’uso effettivo e alimentata con un considerevole quantitativo di munizioni di diverso calibro (6,35 e 9), quattro bombe artigianali di tipo sconosciuto, prive di sigle o marchi identificativi, un elemento che ne aumenta la complessità e la difficoltà di disinnesco.

A ciò si aggiungono una dozzina di petardi classificati come di categoria F4, caratterizzati da un alto potenziale distruttivo.
L’attività illecita non si limitava alla detenzione di armi.
Il ritrovamento di 31 grammi di cocaina, abilmente occultati all’interno di una bottiglia d’acqua modificata, testimonia l’impegno dell’indagato in attività di spaccio.
La presenza di due bilancini di precisione, perfettamente funzionanti, unita alla scoperta di sostanze di taglio e materiali per il confezionamento, conferma l’organizzazione e la professionalità dell’operazione criminale.

Un ingente quantitativo di denaro contante, per un valore di 6.900 euro, trovato all’interno di un armadio, suggerisce che le entrate derivassero direttamente dal traffico di stupefacenti.

La pericolosità delle bombe artigianali ha imposto la loro distruzione controllata in un’area remota, al fine di evitare rischi per la popolazione.

Le indagini proseguono per accertare la provenienza dei materiali esplosivi, le possibili connessioni con altre organizzazioni criminali e l’effettivo scopo per cui erano stati preparati.

L’arrestato, a disposizione dell’autorità giudiziaria, è stato trasferito nel carcere di Bancali, dove dovrà rispondere di accuse di natura gravissima, che spaziano dalla detenzione illegale di armi e munizioni all’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, fino alla possibile fabbricazione di ordigni esplosivi.
L’operazione rappresenta un significativo successo nella lotta contro la criminalità organizzata e un monito per la necessità di una vigilanza costante e di un coordinamento efficace tra le diverse componenti delle forze dell’ordine.

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