sabato 23 Agosto 2025
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Cagliari

Alghero: Sanità al collasso, promesse non mantenute e diritti negati.

La comunità di Alghero si trova a fronteggiare una grave emergenza sanitaria, segnata da promesse non mantenute e servizi essenziali irraggiungibili, sollevando un’onda di frustrazione e preoccupazione tra i cittadini.
Nonostante un accordo formale tra Stato e Regione, il Servizio di Trasporto in Emergenza Neonatale (Sten) permane inattivo, mentre la carenza del Punto Nascita rappresenta una ferita aperta, acuita da dichiarazioni fuorvianti circa una riapertura prevista all’inizio del 2024.

La mancata operatività dello Sten priva la città di un presidio vitale per la sopravvivenza dei neonati in condizioni critiche, negando il trasferimento rapido e sicuro verso i centri di terapia intensiva neonatale di riferimento, dotati di personale altamente specializzato.
Questa assenza si somma alla scomparsa del Punto Nascita, una perdita che incide profondamente sulla possibilità per le famiglie di accogliere i propri figli in un contesto sanitario adeguato e vicino al proprio domicilio.

Le criticità non si limitano alla neonatologia.

Le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie rappresentano un problema diffuso.

La prenotazione di visite specialistiche, in particolare quella con urgenza per chirurgia vascolare, si rivela un percorso ostacolato, relegando i pazienti al ricorso a strutture private, una soluzione inaccessibile per molte famiglie.

Anche il servizio di pediatria, con la sua copertura limitata a sole 12 ore, lascia i genitori in una condizione di vulnerabilità, costringendoli a rivolgersi a Sassari per le emergenze notturne.
La promessa di un investimento di tre miliardi di euro per la sanità, ampiamente propagandata durante le campagne elettorali a livello regionale e comunale, appare oggi un miraggio, alimentando il senso di tradimento e di abbandono.

L’incapacità di concretizzare queste risorse solleva interrogativi inquietanti sulla gestione dei fondi pubblici e sulla reale volontà di garantire un servizio sanitario di qualità.

Nonostante le difficoltà, si riconosce il valore del lavoro indefesso del personale sanitario, che opera con dedizione in condizioni spesso precarie.
La positività dei servizi di oculistica, chirurgia ortopedica e day surgery testimonia la loro professionalità e il loro impegno.

I comitati civici – Fiocchi azzurri Fiocchi rosa, Uniti contro la chiusura dell’ospedale Marino, Spontaneo a difesa della salute, Nuovo ospedale – denunciano una situazione insostenibile, evidenziando come circa 10.000 famiglie sarde, esasperate, abbiano rinunciato a usufruire dei servizi sanitari pubblici.
Questo dato allarmante è un campanello d’allarme che non può essere ignorato.

L’appello finale è rivolto agli amministratori locali, esortati a utilizzare un linguaggio più incisivo e a impegnarsi con maggiore determinazione per riaffermare il diritto alla salute come un bene inalienabile per tutti i cittadini, smettendo di tollerare un sistema sanitario pubblico sempre più fragile e inaccessibile.

La salute non è una merce, ma un diritto fondamentale che deve essere garantito a ogni individuo, indipendentemente dalla sua condizione sociale o economica.

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