L’escalation di comportamenti ossessivi e minacciosi ha condotto all’arresto di un uomo di 43 anni, accusato di atti persecutori nei confronti della sua ex compagna.
L’uomo, con precedenti penali e segnalazioni alle forze dell’ordine, è ora agli arresti domiciliari in attesa di procedimenti legali.
Le indagini, avviate a seguito di una denuncia presentata dalla vittima lo scorso luglio, hanno ricostruito una dinamica inquietante.
La donna ha descritto un clima di terrore, reso palpabile da pedinamenti ripetuti e minacce verbali, che hanno profondamente alterato la sua quotidianità, costringendola a ripensare i suoi spostamenti e a modificare le sue abitudini per garantirsi un minimo di sicurezza.
Le azioni dell’uomo non si sono limitate a semplici minacce verbali.
Il suo comportamento ha assunto connotati ancora più allarmanti, manifestandosi con frequenti irruzioni nei pressi dell’abitazione della donna.
In queste occasioni, l’indagato si presentava spesso con la scusa di poter vedere la figlia minore, un pretesto che, di fatto, violava le disposizioni impartite dal giudice in merito all’affidamento dei minori, evidenziando una deliberata trasgressione dell’ordinamento legale.
La gravità della situazione ha immediatamente imposto l’attivazione del “Codice Rosso” da parte dei Carabinieri della Stazione di Sestu, un protocollo di emergenza che prevede la comunicazione immediata alla Procura della Repubblica in casi di potenziale pericolo per l’incolumità della persona.
L’applicazione del Codice Rosso sottolinea la necessità di una risposta rapida e coordinata per proteggere la vittima e prevenire ulteriori atti intimidatori.
L’arresto domiciliare, misura cautelare disposta nell’immediato, mira a isolare l’uomo e a garantire la sicurezza della donna, in attesa che la giustizia faccia il suo corso.
L’evento solleva interrogativi sul fenomeno della violenza di genere, spesso caratterizzato da un’escalation graduale di comportamenti che possono degenerare in atti di grave allarme sociale.