mercoledì 24 Settembre 2025
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Cagliari

ATIR a Palau: svolta nell’indagine sulla scomparsa di Cinzia Pinna

L’indagine sull’omicidio di Cinzia Pinna, la giovane donna scomparsa da Castelsardo l’11 settembre, entra in una fase cruciale con l’avvio dell’Accertamento Tecnico Irripetibile (ATIR) previsto per questa mattina.

I Carabinieri del Raggruppamento Investigativo Scientifico (RIS) di Cagliari si concentreranno su un casolare situato nelle campagne di Palau, proprietà di Emanuele Ragnedda, l’imprenditore 41enne di Arzachena attualmente al centro delle indagini.

Il RIS, con le sue competenze specialistiche, affronterà l’analisi della scena del crimine con un approccio metodologico rigoroso e multidisciplinare, volto a ricostruire con precisione la sequenza degli eventi e a raccogliere ogni potenziale indizio utile all’identificazione del responsabile.
L’ATIR, per sua natura, è un’operazione unica e irripetibile, finalizzata a preservare l’integrità delle prove e a garantire la loro validità processuale.

Emanuele Ragnedda, difeso dall’avvocato Luca Montella, proviene da una famiglia con una solida tradizione vitivinicola.
Figlio di Mario e nipote di Francesco Ragnedda, entrambi figure di spicco nel settore, Emanuele ha intrapreso una carriera imprenditoriale seguendo le orme paterne.
Ha fondato l’azienda ConcaEntosa, produttrice di vini pregiati, distinguendosi in particolare per la creazione del Vermentino Disco Volante Igt 2021, un vino di altissima gamma che ha raggiunto quotazioni fino a 1.800 euro a bottiglia, testimoniando un’eccellenza agroalimentare che convive, ora, con la tragica vicenda che lo coinvolge.
La famiglia Ragnedda, storica realtà nel panorama vitivinicolo sardo, è stata recentemente protagonista di una cessione della cantina Capichera, evidenziando un cambiamento strategico che ora si sovrappone a questa delicata fase investigativa.
L’inchiesta, coordinata dalla Procuratrice della Repubblica di Tempio Pausania, Noemi Mancini, si concentra ora sull’esame dettagliato degli eventi che hanno preceduto la scomparsa di Cinzia Pinna, avvenuta nella notte tra l’11 e il 12 settembre.
Oltre all’analisi della scena del crimine, cruciale sarà lo studio dei telefoni cellulari sequestrati e di un’arma da fuoco rinvenuta, potenziali fonti di informazioni vitali per ricostruire la dinamica e accertare le responsabilità.

L’allarme è stato lanciato dai familiari di Cinzia, che hanno immediatamente sporto denuncia di scomparsa, innescando un’ampia e complessa operazione di ricerca che ha coinvolto numerose squadre dei Vigili del Fuoco, volontari della Protezione Civile e Carabinieri.
La sorella di Cinzia ha utilizzato i social media per lanciare appelli e cercare il supporto della comunità, amplificando la preoccupazione e l’angoscia per la sua sorte.

La pressione mediatica e l’attenzione pubblica sono intense, alimentate dalla complessità del caso e dal suo impatto sulla comunità locale.

La speranza, ora, si affida alle perizie del RIS e alla meticolosa ricostruzione degli eventi, nella ricerca della verità e nella giustizia per Cinzia Pinna.

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