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lunedì 17 Novembre 2025

Cagliari, condannato a 10 anni per la morte dell’addetto alla sicurezza.

Nel tessuto urbano di Cagliari, un tragico evento ha segnato l’estate del 2024: la condanna a dieci anni e otto mesi di reclusione inflitta a Yari Fa, ventenne coinvolto nella morte di Fabio Piga, ex carabiniere, avvenuta con una ferita di coltello.

La vicenda, consumatasi all’interno del pub Donegal in via Caprera, solleva interrogativi complessi che intrecciano dinamiche di sicurezza, responsabilità individuale e profili psicologici.

Fabio Piga, in qualità di addetto alla sicurezza del locale, aveva compiuto un intervento nel bagno del pub, sospettando attività legate allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Un confronto, degenerato in un violento scontro fisico, ha portato al tragico epilogo, con Piga che ha perso la vita.

La gravità del fatto ha innescato un processo che ha visto il giudice Luca Melis accogliere la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Marco Cocco.
Un elemento cruciale, emerso durante il procedimento, è la perizia psichiatrica disposta sullo stesso Yari Fa.

Tale valutazione ha evidenziato una riduzione della capacità di intendere e volere, pur accertando al contempo la sua pericolosità sociale.

Questa circostanza ha profondamente influenzato la determinazione della pena, rendendo necessario un bilanciamento delicato tra la necessità di punire il gesto e la considerazione delle condizioni psicologiche dell’imputato.

La scelta del rito abbreviato, accelerando i tempi processuali, ha inciso ulteriormente sull’entità della condanna.
La vicenda non si limita a un singolo atto di violenza; essa riflette una problematica più ampia, legata alla sicurezza nei luoghi pubblici e alla gestione di situazioni potenzialmente esplosive.
Il ruolo dell’addetto alla sicurezza, spesso chiamato a intervenire in contesti delicati, e le dinamiche che possono sfociare in atti di aggressione, richiedono una riflessione approfondita.
La tragica morte di Fabio Piga rappresenta una perdita dolorosa per la comunità cagliaritana e solleva interrogativi sulla prevenzione della violenza e sulla necessità di offrire supporto psicologico a giovani come Yari Fa, al fine di prevenire che simili tragedie si ripetano.

La condanna, pur rappresentando una risposta legale al crimine commesso, non può cancellare il dolore della famiglia di Piga né la complessità delle circostanze che hanno portato a questo tragico evento.

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