martedì 26 Agosto 2025
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Cagliari

Cagliari in ginocchio: maltempo e crisi climatica devastano l’agricoltura

Il Cagliaritano è in ginocchio, segnato da un’emergenza climatica che ha inferto un colpo durissimo al tessuto agricolo e zootecnico.
Le recenti ondate di maltempo, un susseguirsi di piogge torrenziali e grandinate violente, hanno innescato un’escalation di danni che vanno ben oltre la mera quantificazione economica, minando la resilienza e la continuità delle aziende agricole.

L’area più duramente colpita si estende da Monastir a Pimentel, passando per Barrali e Senorbì, con effetti a catena che si propagano in un raggio più ampio.
Il bilancio è drammatico: non si tratta solo di perdite di raccolto, ma di una vera e propria sferzata al sistema produttivo.
Vigneti, pilastri dell’economia locale, e oliveti, spesso frutto di investimenti in agricoltura biologica e tecniche di produzione sostenibile, hanno subito danni ingenti.

Intere file di piante, anni di lavoro e di cura, sono state spazzate via, compromettendo la produzione di vini pregiati e oli di oliva di alta qualità, prodotti che rappresentano un elemento chiave dell’identità e del valore aggiunto del territorio.

Il crollo dei raccolti è generalizzato.
Angurie, meloni e ortaggi, colture intensive in piena fase di raccolta, sono stati in gran parte distrutti, lasciando gli agricoltori senza la possibilità di portare a termine il loro lavoro e gli operatori della grande distribuzione senza un approvvigionamento adeguato.

La carenza di foraggere, essenziale per l’alimentazione del bestiame, si profila come una delle conseguenze più preoccupanti.

La distruzione di ettari di pascoli e di prati artificiali mette a rischio la sopravvivenza degli allevamenti, con potenziali ripercussioni sulla produzione di carne e latte e sulla stabilità occupazionale.
Le infrastrutture agricole hanno subito gravi lesioni.

Le serre, strutture complesse e costose, sono state gravemente danneggiate, in alcuni casi irrimediabilmente.

La grandine, oltre a devastare le colture in campo, ha reso inutilizzabili macchinari agricoli, aggravando ulteriormente la situazione e ritardando la ripresa delle attività.

“Si tratta di un evento di portata eccezionale”, affermano Giorgio Demurtas e Giuseppe Casu, rappresentanti di Coldiretti Cagliari, “che mette a nudo la vulnerabilità del nostro sistema agricolo di fronte alle crescenti sfide poste dal cambiamento climatico.

” L’attivazione dello stato di calamità naturale da parte delle amministrazioni locali è un passo necessario per ottenere un sostegno concreto.

L’urgenza è quella di un intervento tempestivo da parte dell’assessorato regionale all’Agricoltura, attraverso la stanziazione di risorse economiche adeguate per compensare le perdite subite e sostenere la ripresa delle aziende agricole.

Un impegno che non può limitarsi a un mero risarcimento, ma che deve essere orientato alla prevenzione e all’adattamento, promuovendo pratiche agricole innovative e resilienti, in grado di contrastare gli effetti sempre più intensi e imprevedibili del maltempo.

La salvaguardia del settore agricolo cagliaritano è un imperativo non solo economico, ma anche sociale e culturale, un investimento nel futuro del territorio e nella sua capacità di prosperare.

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