A Cagliari, l’orizzonte dell’istruzione superiore si proietta su inediti scenari urbanistici.
L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Massimo Zedda, ha avviato un processo di co-progettazione con la comunità studentesca, articolato attraverso un ciclo di tavoli di confronto, con l’obiettivo primario di ridefinire le opportunità di aggregazione e studio.
L’analisi si concentra su edifici e aree urbane che, pur portando con sé la memoria del passato, possono essere strategicamente riadattati a funzioni educative e ricreative.
Tra le opzioni emergenti spicca l’ex carcere di Buoncammino, un complesso monumentale carico di storia, la cui riqualificazione potrebbe offrire un contesto suggestivo per laboratori, biblioteche specializzate o spazi dedicati alla ricerca.
Parallelamente, si valuta l’utilizzo dell’ex liceo artistico in piazza Dettori, un edificio dalle potenzialità architettoniche notevoli, facilmente integrabile in un sistema di strutture dedicate all’apprendimento.
L’idea di impiegare la Passeggiata coperta del Bastione, un luogo simbolo della città, rappresenta una soluzione flessibile, capace di accogliere studenti in orari non utilizzati per eventi culturali, offrendo uno spazio conviviale e stimolante.
L’approccio proposto non si limita alla semplice ristrutturazione fisica degli spazi.
Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana partecipata, volto a creare un ecosistema universitario dinamico e integrato nel tessuto cittadino.
Il coinvolgimento attivo degli studenti, attraverso i rappresentanti degli organi centrali dell’Università e i membri della commissione controllo mense dell’Ersu, garantisce che le nuove strutture rispondano concretamente alle loro esigenze e contribuiscano a migliorare la qualità della vita universitaria.
La prospettiva è quella di un’istruzione superiore non relegata in campus isolati, ma connessa alla città, capace di sfruttare al meglio le risorse urbane e di promuovere un senso di appartenenza alla comunità locale.
La riqualificazione di questi luoghi abbandonati o sottoutilizzati non solo offre nuove opportunità di studio e socializzazione, ma contribuisce anche a valorizzare il patrimonio storico e culturale di Cagliari, restituendolo alla collettività.
L’iniziativa si configura, quindi, come un investimento sul futuro della città e dei suoi giovani, unendo la necessità di infrastrutture adeguate all’esigenza di un’identità urbana forte e inclusiva.







