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mercoledì 29 Ottobre 2025

Canapa nascosta nel Nuoro: scoperta una coltivazione illegale

Nel cuore del territorio montuoso del Nuoro, a Santu Lussurgiu, un’operazione congiunta dei Carabinieri della Compagnia di Ghilarza ha portato alla luce un’infrastruttura di coltivazione illegale di canapa di notevoli dimensioni, rivelando una precisa strategia di produzione e un’attenta pianificazione.

L’attività, frutto di un sofisticato sistema di sorveglianza aerea che ha visto la collaborazione dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna di Abbasanta e del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Cagliari-Elmas, dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità organizzata e alla coltivazione occulta di sostanze illecite.
La piantagione, estesa su un’area rurale isolata, consisteva in 904 piante di canapa, distribuite su filari meticolosamente disposti.
L’altezza delle piante, variabile tra i 60 e gli 110 centimetri, suggerisce un ciclo di crescita relativamente avanzato, probabilmente finalizzato a massimizzare la produzione di principi attivi.

Elemento cruciale per la sopravvivenza e la prosperità di un’operazione del genere era un sistema di irrigazione a goccia, alimentato da un pozzo privato con pompa sommersa, che garantiva un costante apporto di acqua anche in periodi di siccità, elemento spesso determinante nelle aree montane.
Questa attenzione al dettaglio, unitamente alla scelta di una location remota e di difficile accesso, testimonia l’ingegnosità e la determinazione dei responsabili.
L’arresto del coltivatore, un uomo incensurato, è avvenuto durante una fase cruciale dell’attività: l’irrigazione delle piante.

L’uomo, sorpreso in flagranza di reato, è ora agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.

Un campione delle piante è stato immediatamente trasferito al Reparto Investigazioni Scientifiche di Cagliari per analisi chimiche approfondite.

I risultati preliminari hanno confermato la natura di “canapa da droga”, riscontrando una concentrazione di THC (tetraidrocannabinolo), il principale composto psicoattivo, significativamente superiore ai limiti consentiti dalla legge, con implicazioni dirette sulla potenziale pericolosità della sostanza prodotta e sul suo impatto sulla salute pubblica.

L’accusa di produzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio è particolarmente rilevante, suggerendo che la coltivazione non era finalizzata al consumo personale, ma destinata a rifornire il mercato illegale.
L’operazione sottolinea la complessità del fenomeno della coltivazione illegale di canapa, che spesso si intreccia con dinamiche criminali organizzate, richiedendo un approccio investigativo coordinato e l’utilizzo di tecnologie avanzate come la sorveglianza aerea per individuare e smantellare queste attività clandestine.
L’evento evidenzia, inoltre, la costante necessità di rafforzare la cooperazione tra le diverse articolazioni delle forze dell’ordine per contrastare efficacemente il traffico di droga e proteggere la sicurezza dei cittadini.

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