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venerdì 7 Novembre 2025

Cannabis illegale in Sardegna: Scoperta coltivazione sofisticata

Un’operazione di contrasto alle attività illecite ha portato alla luce, nel territorio di Tiria, frazione del comune di Oristano, una sofisticata e ben organizzata coltivazione illegale di cannabis.
L’intervento, denominato “Sirio”, è il terzo episodio significativo di questo tipo a verificarsi nell’Oristanese nell’arco di soli venti giorni, evidenziando una tendenza preoccupante all’incremento di produzioni illecite in quest’area.
L’attività, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Oristano, con il supporto fondamentale degli specialisti dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, ha richiesto una complessa fase di indagine preliminare, caratterizzata da mirati appostamenti e dall’utilizzo di tecnologie avanzate per la localizzazione della coltivazione occulta.
La scelta di Tiria, una località presumibilmente isolata, suggerisce un tentativo deliberato di eludere i controlli delle forze dell’ordine.
L’estensione della coltivazione, con 4.032 piante sequestrate, testimonia un investimento considerevole in termini di risorse e competenze.
Le piante, curate con estrema attenzione e raggiungendo altezze fino a 170 centimetri, erano alimentate da un sistema di irrigazione a goccia, un dettaglio significativo che rivela un approccio professionale e orientato alla massimizzazione della produzione.

La presenza di una cisterna da 1.000 litri e di un’autoclave per garantire una pressione costante dell’acqua sottolinea ulteriormente la complessità dell’impianto.

I quattro uomini arrestati, tutti residenti a Oristano e con precedenti penali a loro carico, sono stati sorpresi durante le operazioni di cura e manutenzione della piantagione.

L’arresto in flagranza di reato ha permesso di raccogliere elementi probatori fondamentali per l’avvio del procedimento penale.
Le piante sequestrate sono state inviate al Laboratorio Unico di Analisi Forensi (RI.

S.

) di Cagliari per approfonditi accertamenti chimico-tossicologici.
Le analisi hanno confermato un elevato tenore di tetraidrocannabinolo (THC), il principio attivo responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis, superando i limiti stabiliti dalla legge.
Questo dato suggerisce che i coltivatori miravano alla produzione di cannabis ad alta potenza, potenzialmente destinata al mercato illecito di prodotti derivati.

Al momento, i quattro uomini si trovano agli arresti domiciliari, in attesa di un giudizio.

L’operazione “Sirio” rappresenta un successo nel contrasto alla criminalità organizzata e un monito per le forze dell’ordine, che dovranno intensificare ulteriormente i controlli sul territorio per prevenire e reprimere queste attività illecite, tutelando la sicurezza pubblica e il rispetto della legalità.

L’evento sottolinea la necessità di un approccio multidisciplinare, che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche le comunità locali e le istituzioni, per affrontare in modo efficace il fenomeno della coltivazione illegale di cannabis.

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