Nel cuore del Mar Mediterraneo, al largo della costa sarda, si cela un ecosistema di straordinaria importanza ecologica: il canyon sottomarino Caprera, situato di fronte all’arcipelago della Maddalena.
Questa struttura geologica, oggetto di una recente e significativa ricerca pubblicata su *Plos One*, emerge come un vero e proprio santuario per la fauna marina, in particolare per cetacei e balene, e potenzialmente una risorsa cruciale per la loro protezione.
Il Mediterraneo, pur occupando meno dell’1% della superficie oceanica globale, ospita una ricchezza biologica sorprendente, rappresentando fino al 18% delle specie marine conosciute.
Questa concentrazione di vita lo qualifica come un “hotspot” di biodiversità, e il canyon Caprera ne costituisce una delle aree più significative.
La sua morfologia complessa, con pareti scoscese e profondità considerevoli, crea un ambiente variegato che favorisce la presenza di numerose specie, fungendo da corridoio ecologico e area di alimentazione per i grandi mammiferi marini.
L’importanza dei cetacei nell’ecosistema oceanico non è solo di ordine estetico o culturale.
Questi animali svolgono ruoli ecologici vitali, tra cui la redistribuzione dei nutrienti, in particolare del ferro, essenziale per la crescita del fitoplancton, e il sequestro del carbonio disciolto nelle profondità marine, contribuendo alla regolazione del clima globale.
Tuttavia, la biodiversità del Mediterraneo, e in particolare le popolazioni di cetacei, sono sottoposte a crescenti pressioni antropiche.
L’intensa attività umana, concentrata lungo le coste, manifesta impatti negativi attraverso pratiche di pesca insostenibili, il traffico navale sempre più intenso, l’utilizzo di sonar, l’inquinamento chimico e fisico, e la proliferazione di microplastiche, che compromettono la salute degli ecosistemi e la sopravvivenza delle specie.
La ricerca, frutto della collaborazione tra Università di Sassari, Trieste, Insubria, Calabria, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’associazione Delfini del Ponente, ha perseguito l’obiettivo di valutare lo stato di salute delle popolazioni di cetacei a livello locale, al fine di identificare aree prioritarie per la conservazione.
I dati raccolti nel canyon Caprera hanno rivelato la presenza di otto specie di cetacei, tra cui lo stenella striato (Stenella coeruleoalba), la balenottera comune (Balaenoptera physalus), il tursiope (Tursiops truncatus) e il mesoplodonte di Sowerby (Mesoplodon bidens).
I risultati ottenuti indicano che il canyon Caprera non solo presenta un’elevata diversità di specie, ma anche una densità numerica significativa, che lo qualifica come un “hotspot” di biodiversità e un rifugio fondamentale per le specie di cetacei minacciate.
Questo lo rende un punto di riferimento strategico per future ricerche mirate a comprendere le dinamiche delle popolazioni di cetacei nel Mar Tirreno centro-occidentale.
Alla luce di queste evidenze, gli autori della ricerca propongono formalmente la designazione del canyon Caprera come *Important Marine Mammal Area (IMMA)*, un riconoscimento internazionale che ne sottolinea l’importanza strategica per gli sforzi di conservazione e che dovrebbe orientare lo sviluppo di politiche di protezione mirate.
Questa designazione rappresenta un passo cruciale per garantire la salvaguardia di questo prezioso ecosistema e delle sue straordinarie creature.