Caso Pasqualone: Assoluzione e ombre sulla Costa Smeralda

Dall’accusa di corruzione alla riabilitazione giuridica: il caso Pasqualone e le ombre sulla gestione del Consorzio Costa SmeraldaLa Corte d’appello di Sassari ha restituito a Mariano Pasqualone, precedentemente amministratore delegato di Sardegna Resorts, la libertà da un’accusa di corruzione che lo aveva coinvolto in un intricato scenario di finanziamenti pubblici e interessi privati nel cuore della Costa Smeralda.

L’assoluzione segna un punto di svolta in una vicenda giudiziaria che aveva gettato un’ombra sulla gestione di uno dei territori più prestigiosi e delicati d’Italia.

Il caso, originariamente incentrato sull’asserito versamento di 75.000 euro al Comune di Arzachena tra il 2005 e il 2016, ruotava attorno alla presunta finalizzazione dell’assunzione di vigili urbani stagionali per il Consorzio Costa Smeralda.
Pasqualone, a lungo figura chiave del Gruppo Smeralda Holding, controllato dalla Qatar Investment Authority e proprietario di asset immobiliari di primaria importanza nella zona, era accusato di aver utilizzato questo finanziamento per condizionare l’attività della polizia municipale di Arzachena, con l’obiettivo di evitare controlli edilizi in tre iconici hotel: Romazzino, Pitrizza e Cervo.
L’assoluzione, ora, riapre interrogativi cruciali sulla trasparenza delle relazioni tra enti pubblici e aziende private che operano in aree di pregio ambientale e culturale come la Costa Smeralda.
Il caso solleva la necessità di una maggiore vigilanza e di meccanismi di controllo più rigorosi per prevenire potenziali conflitti di interesse e garantire la tutela del bene pubblico.

La vicenda Pasqualone, pur giunta alla sua conclusione giuridica, lascia un’eredità di complessità e di riflessioni necessarie per il futuro della gestione e dello sviluppo sostenibile del territorio.

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