mercoledì 3 Settembre 2025
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Crisi Pediatria Olbia: reparto a rischio, emergenza continua.

La Pediatria dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia si trova ad affrontare una crisi profonda, che espone a rischio la continuità assistenziale e la sicurezza dei pazienti più vulnerabili.

La carenza strutturale di personale medico specializzato, un problema endemico che affligge l’intera sanità sarda, si manifesta con urgenza nella realtà olbiese, compromettendo l’equilibrio di un servizio essenziale per la comunità.

La situazione, definita da turni estenuanti e dall’impiego di ordini di servizio d’emergenza, rivela una gestione a corto respiro.
La direzione aziendale dell’Asl Gallura, sotto la guida commissariale di Ottaviano Contu (in carica dal giugno 2025), insieme ai direttori sanitario Pietro Masia e amministrativo Michele Baffigo, si trova a fronteggiare una sfida complessa, caratterizzata da una spirale di emergenze che rischia di compromettere la tenuta del sistema.
L’ultimo episodio, con il ricorso urgente a un medico proveniente dall’ospedale di Tempio Pausania per sostituire il collega in turno, è sintomatico di un problema più ampio, che esige soluzioni strutturali e non meri palliativi.
Pur garantendo, almeno in apparenza, l’assenza di interruzioni o chiusure del reparto, le assicurazioni dei dirigenti dell’Asl gallurese non placano le preoccupazioni degli operatori sanitari.
La realtà sul campo è quella di un carico di lavoro insostenibile, di un rischio costante di errori dovuti alla stanchezza e della necessità di ricorrere a soluzioni d’emergenza che compromettono la qualità dell’assistenza.

Un elemento particolarmente allarmante è la sospensione del servizio di Pronto Soccorso pediatrico nelle ore notturne, dalle 20 alle 8.
Questa decisione, apparentemente tecnica, comporta conseguenze dirette sulla sicurezza dei pazienti: i piccoli malati sono costretti a passare per il triage del Pronto Soccorso generale, con il rischio di ritardi nella diagnosi e nella cura, e a dipendere dalla disponibilità di un medico pediatra all’interno del reparto nascite, un medico che potrebbe non avere la specifica competenza necessaria per affrontare urgenze pediatriche complesse.

Questa crisi non è un caso isolato, ma il riflesso di un problema sistemico che affligge il Servizio Sanitario Regionale.
La carenza di medici specialisti, aggravata da condizioni di lavoro spesso penalizzanti, contribuisce a un circolo vizioso che mette a repentaglio la salute della popolazione.
È necessario un cambio di paradigma, che coinvolga investimenti mirati nella formazione del personale, politiche di incentivazione per attrarre e trattenere i professionisti in aree marginali, e una revisione profonda dei modelli organizzativi per garantire un’assistenza pediatrica adeguata e sicura per tutti i bambini sardi.

La resilienza del sistema sanitario è messa a dura prova e la risposta a questa emergenza richiederà un impegno collettivo e una visione strategica a lungo termine.

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