Dalla Frantumazione alla Cura: Narrazioni, Luoghi e la Trasfigurazione del ManicomioCagliari si appresta ad accogliere un evento di profonda rilevanza culturale e sociale: il convegno “Dalla Frantumazione alla Cura: Narrazioni, Luoghi e la Trasfigurazione del Manicomio”, culmine di un ampio progetto di ricerca volto a ripercorrere e decostruire il complesso percorso della deistituzionalizzazione psichiatrica in Italia.
L’iniziativa, guidata dalla professoressa Marina Guglielmi, del Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali dell’Università di Cagliari, si propone di andare oltre la semplice cronologia degli eventi, sondando le profonde implicazioni sociali, etiche e artistiche di un cambiamento radicale nel modo di concepire la malattia mentale e il suo trattamento.
Il progetto “Narrazione e cura.
La deistituzionalizzazione del sistema manicomiale in Italia: storia, immaginario, progettualità (dal 1961 a oggi)” non si limita a documentare la chiusura dei manicomi, ma intende svelare l’eredità complessa che essi hanno lasciato, l’impatto sul territorio, le nuove sfide che si sono presentate e le prospettive per un approccio più umano e integrato alla cura.
Il convegno, distribuito tra il 2, 3 e 6 Ottobre, si configura come un crogiolo di voci, esperienze e riflessioni, con l’obiettivo di stimolare un dibattito ampio e costruttivo.
L’apertura, il 2 Ottobre, vedrà la partecipazione di figure chiave di questo percorso storico.
Alberta Basaglia, figlia di Franco e Franca Ongaro, porterà con sé la memoria diretta e il patrimonio dell’Archivio Basaglia, testimonianza fondamentale di un’epoca di profonda trasformazione.
Giovanna Del Giudice, psichiatra e collaboratrice di Franco Basaglia durante la sua direzione dell’ospedale psichiatrico di Trieste, condividerà la sua esperienza sul campo, offrendo uno sguardo privilegiato sulle strategie e le sfide di un approccio rivoluzionario.
Parallelamente al convegno, il Museo Universitario delle Arti e delle Culture Contemporanee ospiterà l’inaugurazione della mostra fotografica “Morire di classe.
La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin”, un’indagine cruda e potente che documenta la realtà interna ai manicomi attraverso l’obiettivo di due maestri fotografi, offrendo una testimonianza visiva di un’esperienza spesso relegata al silenzio.
Il 3 Ottobre, presso la Fondazione di Sardegna, si svolgeranno tavole rotonde aperte al pubblico, presentate dal team di ricercatori provenienti dalle Università di Cagliari, Pisa e Torino.
Queste sessioni offriranno un’analisi approfondita dei risultati della ricerca, esplorando le diverse prospettive e le implicazioni pratiche della deistituzionalizzazione.
La giornata si concluderà con la proiezione del docufilm “Cortometraggi e inediti dall’Archivio Basaglia”, un’occasione unica per accedere a materiali d’archivio inediti e ripercorrere visivamente i momenti salienti di un percorso storico irripetibile.
Il 6 Ottobre, la Fondazione Siotto ospiterà l’inaugurazione della mostra “Ombre attese”, frutto di un percorso artistico e sociale condotto da Laura Federici all’interno del carcere Regina Coeli di Roma.
Quest’opera collettiva, realizzata in collaborazione con le persone detenute, esplora temi complessi come l’esclusione, la resilienza e la possibilità di redenzione, evidenziando il potere trasformativo dell’arte come strumento di espressione e di reintegrazione.
L’artista sarà presente, offrendo una prospettiva unica sulla relazione tra arte, società e marginalità.
Precedentemente, il 4 Ottobre, Federici terrà un laboratorio intitolato “Altrove”, aperto agli studenti dell’Università di Cagliari, un’occasione per sperimentare in prima persona il potenziale dell’arte come veicolo di conoscenza e di crescita personale.
L’iniziativa si configura dunque non solo come un’occasione di approfondimento storico, ma anche come un invito a riflettere sul presente, a interrogarsi sulle nuove forme di esclusione sociale e a immaginare percorsi di cura e di reintegrazione più umani e inclusivi.