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mercoledì 19 Novembre 2025

Dermatite nodulare: Sardegna spera in un allentamento delle restrizioni UE

La questione della dermatite nodulare contagiosa (DNC) che ha colpito il bestiame in Sardegna, Spagna e Francia, è al centro di un’imminente confronto tra le autorità romane e quelle di Bruxelles.

Il Comitato Paff (Plants, Animals, Food and Feed) si appresta a valutare misure potenzialmente decisive per alleviare le restrizioni imposte agli allevatori sardi, con la prospettiva di un graduale allentamento dei divieti sulle movimentazioni interne dei capi provenienti da aree non interessate dalla patologia.

Questa speranza, espressa dal presidente di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras, segna un punto di svolta in un percorso complesso e gravido di conseguenze economiche.
L’emergenza DNC, manifestatasi per la prima volta a partire da giugno, ha innescato una reazione a catena di misure restrittive che hanno pesantemente compromesso la vitalità del comparto zootecnico sardo.

Il divieto di movimentazione, sebbene necessario per contenere la diffusione del contagio, ha isolato gli allevatori, limitato l’accesso ai mercati e generato un accumulo di capi con impatti significativi sulla filiera produttiva.

L’attuale fase di potenziale distensione è il risultato di un’intensa attività di mediazione intrapresa da Confagricoltura, che ha operato su diversi livelli, coinvolgendo istituzioni nazionali e rappresentanze dell’Unione Europea.
Il successo di queste interlocuzioni dipenderà dalla capacità di dimostrare l’efficacia delle misure di controllo implementate e dalla robustezza dei dati epidemiologici raccolti.

La collaborazione proattiva degli allevatori ha giocato un ruolo cruciale in questa dinamica.

La straordinaria adesione alle campagne di vaccinazione, che hanno superato il 92% degli animali vaccinabili e interessato oltre il 97% delle aziende, testimonia l’impegno del settore nel contrastare la malattia.

Parallelamente, l’applicazione scrupolosa delle prescrizioni di biosicurezza ha contribuito a ridurre il rischio di propagazione.

Questo sforzo congiunto, che ha comportato sacrifici economici e limitazioni operative, ha fornito alle autorità competenti elementi concreti per valutare la possibilità di un alleggerimento delle restrizioni.
Il superamento delle attuali limitazioni rappresenta non solo un sollievo immediato per gli allevatori, ma anche un passo fondamentale per la ripresa di un settore strategico per l’economia sarda.
Il comparto zootecnico isolano, infatti, si distingue a livello nazionale per l’eccellenza dei suoi prodotti e per gli elevati standard di salubrità, un patrimonio che va tutelato e valorizzato.

La politica regionale, in sinergia con il governo nazionale, dovrà pertanto mobilitare tutte le risorse necessarie per sostenere la ripartenza del settore, promuovendo l’innovazione, migliorando l’accesso al credito e rafforzando la capacità di resilienza delle aziende agricole.

Il futuro del bestiame sardo e la sua capacità di competere sui mercati internazionali dipendono dalla capacità di trasformare questa potenziale svolta positiva in una realtà duratura e prospera.

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