Nella quiete notturna di Dolianova, un dramma familiare si è tragicamente trasformato in un episodio di violenza e spaccio di droga, scuotendo la comunità e sollevando interrogativi sulla spirale di dipendenza e conflitto che ha investito una famiglia.
L’evento, consumatosi attorno alla mezzanotte, ha visto protagonista un uomo di 42 anni, con precedenti penali, il cui stato di alterazione, presumibilmente dovuto all’uso di sostanze stupefacenti, ha precipitato una lite con il padre in una escalation di azioni violente e pericolose.
La richiesta di soccorso è giunta a seguito di un acceso confronto tra il 42enne e il genitore, il quale, costretto ad abbandonare l’abitazione, ha immediatamente attivato le autorità.
L’intervento dei Carabinieri, volto a mediare e a ristabilire la quiete, si è inaspettatamente concluso con un atto di estrema gravità: l’uomo, in un momento di furia incontrollata, ha lanciato contro gli agenti un ordigno esplosivo, identificato preliminarmente come una bomba carta.
L’esplosione, sebbene di entità limitata, ha causato danni materiali, frantumando vetri e provocando lesioni, seppur lievi, sia al 66enne, che lamentava contusioni agli arti inferiori, sia a uno dei militari intervenuti, riportando lievi contusioni.
Il tempestivo intervento del personale medico del 118 ha garantito i primi soccorsi, ma il padre, nonostante le lesioni, ha rifiutato il trasporto in ospedale, mentre il carabiniere, in stato di shock ma cosciente, ha ricevuto le cure necessarie sul posto.
Il 42enne, invece, data l’irrequietezza e la difficoltà a contenere la sua agitazione, è stato affidato alle cure mediche e trasferito presso l’ospedale di Is Mirrionis, dove attualmente si trova ricoverato.
Il prosseguimento delle operazioni, protrattesi con un’accurata perquisizione domiciliare, ha portato alla scoperta di una consistente quantità di sostanza stupefacente: circa un chilo e mezzo di marijuana già lavorata, pronta per essere immessa sul mercato illecito.
Questa scoperta ha ampliato il ventaglio delle accuse contestate all’uomo, che dovrà ora rispondere di detenzione ai fini di spaccio, aggravata dalla natura violenta dell’episodio.
L’Autorità Giudiziaria ha avviato un’indagine approfondita per ricostruire l’intera dinamica dei fatti e valutare la posizione giuridica dell’indagato.
Particolare attenzione è rivolta all’analisi dei residui dell’ordigno esplosivo: la determinazione della sua natura – fuoco pirotecnico di libera vendita o dispositivo artigianale – è cruciale per accertare la gravità del reato e le responsabilità del 42enne.
Se confermato l’utilizzo di un ordigno artigianale, la sua posizione si appesantirebbe ulteriormente, aprendo la strada a contestazioni di natura ancora più grave.
L’episodio solleva, inoltre, interrogativi profondi sulle dinamiche familiari, la dipendenza da sostanze stupefacenti e la necessità di interventi mirati per contrastare il fenomeno dello spaccio e per offrire supporto a chi si trova ad affrontare la spirale della tossicodipendenza.