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martedì 21 Ottobre 2025

Dubbio ragionevole e assoluzione: la difesa contrattacca

La difesa di Francesco Corsiglia, unitamente ai colleghi Ciro Grillo, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, ha presentato al tribunale un’ampia gamma di argomentazioni volte a confutare le accuse di violenza sessuale di gruppo, ponendo l’accento sulla necessità di un ragionevole dubbio, principio cardine del diritto penale.

L’avvocato Gennaro Velle, affiancato dall’avvocato Antonella Cuccureddu, ha esplicitamente richiesto l’assoluzione piena, sostenendo che l’episodio contestato non si è verificato nel modo descritto e che, laddove la certezza dell’innocenza risulta elusiva, il beneficio del dubbio deve necessariamente prevalere.
L’avvocato Mariano Mameli, difensore di Edoardo Capitta, ha rafforzato questa posizione, sottolineando le incongruenze e le fragilità intrinseche alla narrazione fornita dalla persona offesa.

Ha inoltre evidenziato il profondo turbamento che sta provando il suo assistito, un disagio comprensibile in una situazione così delicata e dolorosa per tutti i soggetti coinvolti, inclusa la stessa persona che ha sporto denuncia.

La gravità del procedimento, testimoniata dalla richiesta di una pena detentiva di nove anni per giovani di vent’anni, aggrava ulteriormente la sofferenza e l’angoscia vissuta dall’imputato.

La fase finale dell’udienza si è articolata attorno alle repliche conclusive delle tre difese, un momento cruciale per riassumere le argomentazioni presentate e per ribadire le richieste al collegio giudicante.
Il collegio, composto dal giudice Marco Contu e dai giudici a latere Marcella Pinna e Alessandro Cossu, si è quindi ritirato in camera di consiglio per deliberare e formulare la sentenza, un momento di riflessione e ponderazione che determinerà il destino degli imputati.

La decisione del collegio non solo dovrà essere conforme alla legge, ma anche tenere conto della complessità della vicenda e della necessità di tutelare sia i diritti dell’accusato che la ricerca della verità.
Il principio del dubbio ragionevole, elemento costitutivo di un sistema giudiziario equo, si pone come fulcro attorno al quale ruota l’intera decisione.

L’attenzione mediatica, inoltre, amplifica la pressione sul collegio, che dovrà operare con la massima imparzialità e professionalità.

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