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mercoledì 5 Novembre 2025

Emergenza carcere Alghero: agenti in protesta, rischio collasso

Il carcere di Alghero, un presidio di giustizia in apparente stabilità, si trova al centro di un’emergenza silenziosa che si traduce in una protesta.
Venerdì 14 novembre, le sigle sindacali Osapp, Consipe e Cnpp/Spp hanno indetto un sit-in a testimonianza di una situazione insostenibile, un campanello d’allarme suonato dalla polizia penitenziaria.
La manifestazione, programmata per l’intera mattinata, non è un atto isolato, ma l’apice di un disagio latente che si manifesta anche attraverso l’astensione dalla mensa ordinaria, iniziata il 20 ottobre.
Questa forma di protesta simbolica, pacifica e rispettosa delle normative, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e, soprattutto, a sollecitare un intervento immediato da parte del Provveditorato regionale e delle istituzioni competenti.
Le criticità che affliggono l’istituto penitenziario di Alghero sono molteplici e intrecciate.

La carenza cronica di personale, un problema endemico che condiziona l’efficacia dell’azione penitenziaria e compromette la sicurezza operativa, è forse la questione più urgente.

Questo deficit di risorse umane non solo appesantisce il carico di lavoro degli agenti, esponendoli a rischi concreti, ma incide negativamente sulla possibilità di garantire un adeguato supporto ai detenuti, ostacolando percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale.
Oltre alla carenza di personale, emergono problematiche strutturali che mettono a repentaglio la sicurezza stessa del carcere, con implicazioni dirette sul personale di polizia penitenziaria e sulla popolazione detenuta.

Queste fragilità strutturali, spesso legate a condizioni di vetustà dell’edificio e a una manutenzione insufficiente, rendono il contesto operativo particolarmente complesso e richiedono interventi mirati e tempestivi.
I sindacati, pur consapevoli dell’importanza di mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno del carcere, ritengono che l’attuale situazione sia insostenibile e che un intervento immediato sia indispensabile per evitare il precipitare della situazione.

L’astensione dalla mensa e la manifestazione pubblica sono strumenti necessari per esercitare una pressione costruttiva e stimolare un dialogo aperto e franco.
La disponibilità dei sindacati a sospendere le azioni di protesta è subordinata all’accettazione, da parte del Provveditore regionale, di un confronto diretto con il personale in servizio.
Questo incontro non è concepito come un semplice atto formale, ma come un’opportunità concreta per definire soluzioni tangibili e attuabili, che affrontino le criticità emerse e restituiscano dignità e sicurezza al lavoro degli agenti di polizia penitenziaria, garantendo al contempo un ambiente detentivo più umano e rispettoso dei diritti fondamentali.

Il futuro del carcere di Alghero e la sicurezza del suo personale dipendono da questa apertura al dialogo e dalla volontà di agire concretamente.

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