Un’emergenza operativa ha colpito la sanità sarda a partire dal tardo pomeriggio di ieri, 26, generando un impatto significativo sull’operatività dei Pronto Soccorso e dei reparti ospedalieri in tutta la regione. L’interruzione dei servizi informatici, un elemento cruciale per la gestione efficiente e sicura delle attività sanitarie moderne, è stata attribuita a un malfunzionamento nell’infrastruttura cloud che costituisce il fulcro del Polo Strategico Nazionale per i servizi digitali sanitari. Questo polo, deputato a fornire servizi tecnologici condivisi per diverse realtà sanitarie, ha subito un’anomalia che ha innescato un effetto domino a livello regionale.Immediatamente sono state mobilitate risorse specializzate provenienti da Ares Sardegna, dalla società Sardegna IT e dal Polo Strategico Nazionale, supportate dai fornitori dei sistemi coinvolti. Il team di esperti sta lavorando intensamente per individuare la causa radice del problema e implementare le procedure di ripristino, con l’obiettivo di ridare piena funzionalità ai sistemi nel più breve tempo possibile.L’Azienda Regionale della Salute ha attivato un monitoraggio continuo della situazione, impegnandosi a fornire aggiornamenti periodici sull’evoluzione del dissesto. Parallelamente, è stata sottolineata l’importanza di garantire la continuità dell’assistenza sanitaria, nonostante le evidenti difficoltà generate dall’assenza dei sistemi digitali. Per questo, il personale sanitario, dimostrando encomiabile professionalità e spirito di adattamento, ha prontamente adottato procedure operative alternative, basate su modalità manuali e protocolli di emergenza, assicurando che i pazienti continuino a ricevere le cure necessarie. Questa resilienza e capacità di improvvisazione, tipiche del settore sanitario in situazioni critiche, testimoniano l’impegno costante del personale a tutelare la salute dei cittadini, indipendentemente dalle avversità tecnologiche. La vicenda solleva interrogativi fondamentali sulla resilienza delle infrastrutture digitali sanitarie nazionali e sulla necessità di protocolli di contingenza ancora più robusti per minimizzare l’impatto di eventi imprevisti, garantendo la sicurezza e l’efficienza del sistema sanitario nel suo complesso.