martedì 26 Agosto 2025
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Febbre del Nilo in Sardegna: Nuovo caso e allarme nella provincia di Oristano.

L’emergenza Febbre del Nilo in provincia di Oristano, Sardegna, si fa più incisiva nel 2025, con la conferma del nono caso umano in poche settimane.

L’ultimo contagiato, un uomo di 46 anni proveniente dal Campidano Oristanese e temporaneamente in Sardegna per un evento sportivo, è attualmente sotto osservazione nel reparto di Neurologia dell’ospedale San Martino, dove le sue condizioni cliniche sono giudicate stabili.

L’episodio si inserisce in un quadro più ampio di crescente preoccupazione, considerando i precedenti casi rilevati: tre persone over 70, tre over 65 e un novantenne, tutti positivi al virus trasmesso dalla zanzara *Culex pipiens*.

Questo picco di contagi solleva interrogativi sulle dinamiche epidemiologiche in atto e sull’efficacia delle misure di prevenzione.
La Febbre del Nilo, trasmessa da zanzare infette attraverso la puntura, presenta una vasta gamma di manifestazioni cliniche.

Sebbene la maggior parte delle infezioni rimanga asintomatica o si limiti a una febbre lieve, in alcuni casi può evolvere in complicanze neurologiche di significativa gravità, come meningite, encefalite o paralisi flaccida acuta.
La variabilità nella gravità dei sintomi è influenzata da fattori quali l’età, lo stato di salute preesistente e la carica virale iniziale.

L’assenza di un vaccino specifico e di terapie antivirali mirate pone un’ulteriore sfida nella gestione dell’epidemia.
La risposta primaria rimane, pertanto, la prevenzione, focalizzata sull’interruzione del ciclo di trasmissione del virus.

Questo implica un impegno congiunto tra le autorità sanitarie e la popolazione, orientato all’eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare.

La rimozione di ristagni d’acqua, come quelli presenti in sottovasi, pneumatici abbandonati, grondaie o contenitori di qualsiasi tipo, assume quindi un’importanza cruciale.
Oltre a questo, la manutenzione di piscine e fontane ornamentali, la corretta gestione delle acque reflue e l’utilizzo di repellenti per ridurre l’esposizione alle punture rappresentano strategie di protezione complementari.

La Asl locale sottolinea l’urgenza di una maggiore sensibilizzazione nei confronti dei rischi legati alla diffusione del virus, promuovendo l’adozione di comportamenti responsabili e l’implementazione di misure di controllo delle zanzare a livello domestico e ambientale.
Il monitoraggio costante delle condizioni meteorologiche, che favoriscono la proliferazione delle zanzare, e l’intensificazione delle attività di disinfestazione sono altresì elementi chiave per contenere l’epidemia e proteggere la salute della comunità.

La collaborazione tra i diversi enti coinvolti, dalla sanità all’agricoltura, passando per i comuni, risulta essenziale per una risposta efficace e coordinata.

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