Nel cuore dello Stagno di Santa Gilla, area protetta di pregio ecologico nei pressi di Cagliari, un evento delicato ha richiamato l’attenzione del personale del Corpo Forestale.
Un fenicottero, specie iconica e simbolo di biodiversità, è stato trovato in condizioni critiche, necessitando di immediato intervento.
L’animale, gravemente compromesso negli arti, recava lesioni compatibili con un tragico contatto con una linea elettrica ad alta tensione, una minaccia sempre più diffusa per l’avifauna in ambienti antropizzati.
La scoperta ha innescato una complessa operazione di soccorso, tesa a garantire la sopravvivenza di un individuo appartenente a una specie migratoria, particolarmente vulnerabile e sensibile alle alterazioni ambientali.
Data la gravità delle ferite, con un evidente troncamento degli arti inferiori, il fenicottero è stato trasferito al Centro di Recupero Fauna Selvatica di Monastir, gestito dall’Agenzia Forestas.
Questo centro, specializzato in interventi di emergenza e riabilitazione, offrirà al volatile le cure e l’assistenza necessarie, con la speranza di un recupero funzionale, seppur con l’impossibilità di un pieno ritorno in natura.
La situazione evidenzia la necessità di misure di mitigazione per ridurre il rischio di collisioni tra fauna selvatica e infrastrutture, come l’installazione di dissuasori visivi o la modifica del layout delle linee elettriche.
Parallelamente a questo intervento di salvataggio, la stessa squadra del Corpo Forestale ha compiuto un gesto di restituzione alla natura, liberando due esemplari di uccelli precedentemente curati nel medesimo Centro di Monastir.
Si trattava di un tarabusino (Ixobrychus minutus), un elegante eretto appartenente all’ordine dei pellicaniformi, e di un falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), un rapace dalle abitudini alimentari particolari, specializzato nella caccia di api e altri insetti volanti.
Questi due esemplari, dopo un periodo di cura e riabilitazione, sono stati reintrodotti con successo nel loro habitat naturale, lo Stagno di Santa Gilla, riprendendo il volo in un gesto di speranza e rinascita.
Il rilascio sottolinea l’importanza del lavoro di recupero e riabilitazione della fauna selvatica, un elemento cruciale per la conservazione della biodiversità in un territorio sempre più segnato dall’azione antropica.
L’evento complessivo riflette un delicato equilibrio tra emergenza, cura e restituzione, un impegno costante per tutelare il patrimonio naturalistico sardo e garantire la sopravvivenza delle sue specie emblematiche.