L’eco di un incendio doloso ha scosso la comunità di Pula, culminando ieri sera con l’arresto di un individuo sospettato di aver appiccato le fiamme che divamparono il 29 maggio nelle campagne di Su Leunaxi. La vicenda, che ha messo a dura prova le risorse e il vigore delle squadre di soccorso, solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza del territorio e sulla crescente minaccia di atti di sabotaggio ambientale.L’allarme era giunto nel cuore del pomeriggio, segnalando un rapido propagarsi delle fiamme. La velocità con cui le squadre del Corpo Forestale, integrate dai Vigili del Fuoco e dalla Compagnia Barracellare di Sarroch, si sono mobilitate è stata determinante per contenere l’incendio. L’intervento, coordinato a livello regionale e supportato da un elicottero decollato dalla base di Pula, si è rivelato essenziale per arginare l’avanzata del fuoco, alimentato da venti favorevoli e che minacciava un’ampia porzione di pascoli alberati, macchia mediterranea e, soprattutto, le abitazioni di Sarroch e gli impianti industriali della Saras. Le fiamme, se non fermate tempestivamente, avrebbero potuto innescare una catena di eventi devastanti, con conseguenze potenzialmente irreparabili per l’ambiente e la sicurezza delle persone.La bonifica definitiva, conclusasi solo dopo le ore 17:30, ha lasciato dietro di sé un paesaggio segnato e una comunità in stato di shock. Tuttavia, le indagini successive, avviate immediatamente, hanno presto rivelato la natura dolosa dell’incendio. Il ritrovamento di un ordigno incendiario artigianale, il cui sofisticato assemblaggio contrasta con la presunta impreparazione del presunto responsabile, ha confermato i sospetti di un atto deliberato. L’analisi meticolosa delle immagini di sorveglianza, la ricostruzione dei percorsi e la successiva perquisizione hanno permesso di restringere il campo, portando all’arresto dell’indagato, ora agli arresti domiciliari sotto stretto monitoraggio elettronico.Questo episodio non è solo un crimine contro la proprietà e il paesaggio, ma anche un attacco alla tranquillità e alla sicurezza della comunità. L’uso di un ordigno incendiario suggerisce una premeditazione e un livello di ostilità che richiedono una riflessione approfondita sulle cause che possono spingere a un simile gesto. Le indagini dovranno ora chiarire il movente e accertare se l’incendio fa parte di un disegno più ampio. La vicenda solleva anche interrogativi sull’efficacia dei sistemi di prevenzione e sulla necessità di rafforzare la vigilanza sul territorio, soprattutto in aree sensibili come quelle confinanti con infrastrutture industriali vitali per l’economia locale. Il futuro dirà se questa tragedia servirà da campanello d’allarme per una maggiore consapevolezza e un impegno più concreto nella protezione del patrimonio ambientale e della sicurezza della collettività.
Incendio doloso a Pula: arrestato, indagini sul movente.
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