Un grave incidente ha interrotto l’attività nello stabilimento petrolchimico Saras di Sarroch nella mattinata odierna, sollevando interrogativi sulla sicurezza dei processi industriali e sulla tutela della salute dei lavoratori.
Un operaio, impegnato in mansioni di manutenzione in prossimità di un forno di trattamento, ha riportato ustioni alla fronte e al collo, necessitando di immediati soccorsi e trasporto d’urgenza all’ospedale Brotzu in condizioni giudicate inizialmente di media gravità (codice giallo).
Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente sarebbe stato causato da una violenta fiammata, presumibilmente derivante da un malfunzionamento o da una fuoriuscita di vapori infiammabili durante le operazioni di manutenzione.
La rapida azione dei colleghi, che hanno prontamente attivato il sistema di allarme interno, ha permesso l’intervento del personale medico di pronto soccorso presente all’interno dello stabilimento, contribuendo a limitare l’entità delle lesioni.
Successivamente, un’ambulanza del 118 ha provveduto al trasferimento del lavoratore verso la struttura ospedaliera per ulteriori accertamenti e cure specialistiche.
L’episodio riapre il dibattito cruciale sulla prevenzione degli infortuni in ambienti industriali ad alto rischio.
La complessità degli impianti petrolchimici, che implicano la manipolazione di sostanze altamente pericolose a temperature elevate, rende imprescindibile un’attenzione costante alle procedure di sicurezza, alla formazione del personale e alla verifica periodica dei sistemi di controllo.
Non si tratta solo di rispettare le normative vigenti, ma di promuovere una cultura della sicurezza diffusa, in cui ogni lavoratore si senta responsabile della propria incolumità e di quella dei colleghi.
Le autorità competenti, unitamente alla direzione di Saras, hanno avviato un’indagine approfondita per chiarire le dinamiche precise dell’incidente, individuare le possibili cause e verificare l’efficacia delle misure di sicurezza adottate.
L’obiettivo primario è quello di accertare se vi siano state lacune o negligenze che abbiano contribuito all’evento e, conseguentemente, implementare azioni correttive volte a prevenire il ripetersi di simili situazioni, garantendo così un ambiente di lavoro più sicuro e protetto per tutti i dipendenti.
La vicenda solleva, inoltre, interrogativi sulla necessità di revisioni più frequenti delle procedure di sicurezza, l’adozione di tecnologie più avanzate per il monitoraggio dei rischi e un rafforzamento della collaborazione tra datori di lavoro, sindacati e istituzioni per la promozione di una cultura della prevenzione radicata nel tessuto produttivo.







