Infermi protestano a Sassari: Sanità al collasso

La piazza d’Italia a Sassari si è animata questa mattina di un corteo vibrante, un grido di protesta sollevato dagli infermieri e dal personale sanitario del territorio, a testimonianza di una situazione di profonda crisi che attanaglia il sistema sanitario sassarese.
L’iniziativa, convocata dal sindacato Nursind in concomitanza con un incontro istituzionale con la Prefetta Grazia La Fauci, ha rappresentato un atto formale di denuncia, un monito urgente rivolto all’Azienda Ospedaliero Universitaria (AOU) di Sassari, accusata di immobilismo e di una gestione inadeguata che sta erodendo la qualità dei servizi e compromettendo la salute della comunità.
La protesta non è un episodio isolato, ma l’espressione di un disagio strutturale, un accumulo di criticità che si sono sedimentate negli anni, generando un impatto sociale devastante e un pesante onere economico per lavoratori e pazienti.

La segretaria territoriale del Nursind, Fausta Pileri, ha espresso con forza la necessità di una presa di coscienza collettiva, sottolineando come l’inerzia delle istituzioni responsabili abbia contribuito a esacerbare un quadro già fragile.
Le rivendicazioni del sindacato Nursind non si limitano a semplici richieste di miglioramento, ma abbracciano un ventaglio di problematiche complesse e interconnesse.
Il grave sotto organico di infermieri, ostetriche e operatori socio-sanitari (OSS) genera un carico di lavoro insostenibile, con ripercussioni dirette sulla sicurezza dei pazienti e sull’efficienza dei servizi.

Le liste d’attesa, ormai dilatate a livelli inaccettabili, testimoniano una difficoltà intrinseca nel garantire l’accesso tempestivo alle cure necessarie, con conseguenze negative sulla prevenzione e sulla gestione delle patologie.

Le condizioni strutturali di molti reparti ospedalieri presentano criticità evidenti, con problematiche legate alla sicurezza e alla funzionalità degli ambienti.

Parallelamente, il mancato rispetto degli adempimenti contrattuali e le condizioni di lavoro precarie mettono a dura prova la resilienza del personale sanitario, spingendolo spesso al limite delle proprie possibilità e compromettendo la qualità dell’assistenza erogata.

Lo stato di agitazione proclamato dal sindacato non è una decisione presa alla leggera, ma una risposta necessaria a fronte di anni di sollecitazioni rimaste inascoltate.

L’invio formale di una comunicazione al Prefetto riflette la volontà di sensibilizzare il rappresentante del Governo sulla reale situazione del sistema sanitario sassarese, auspicando un intervento immediato e risolutivo.
La speranza è che questa mobilitazione possa rappresentare un punto di svolta, innescando un processo di profonda riforma che metta al centro il benessere dei pazienti e la valorizzazione del personale sanitario, pilastri fondamentali di una sanità pubblica efficiente e accessibile a tutti.

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