Durante i controlli svolti dal Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Cagliari, in concomitanza con l’edizione 2024 del Festival dell’Oriente, sono emerse gravi irregolarità nella gestione e commercializzazione di prodotti alimentari all’interno della fiera.
L’attività di vigilanza, volta a tutelare la salute pubblica e a garantire la corretta applicazione delle normative igienico-sanitarie, ha portato al sequestro di alimenti potenzialmente pericolosi e all’irrogazione di pesanti sanzioni amministrative.
Le verifiche, condotte con rigore e attenzione, hanno rilevato una sistematica violazione delle procedure obbligatorie per la conservazione e la manipolazione degli alimenti.
In particolare, sono stati riscontrati casi di prodotti deperibili venduti senza aver subito l’abbattimento della temperatura, una pratica essenziale per inibire la proliferazione di microrganismi patogeni e preservare la sicurezza alimentare.
L’omissione di questo passaggio cruciale espone i consumatori a un rischio significativo di intossicazioni alimentari e altre malattie correlate.
L’indagine si è concentrata su due stand gastronomici, entrambi di proprietà di società operanti nel settore della ristorazione e produzione alimentare.
Il primo, gestito da una donna di origine rumena residente in Lombardia, presentava gravi carenze nella documentazione relativa alla tracciabilità dei prodotti.
La mancanza di questa documentazione rende impossibile ricostruire la filiera alimentare, compromettendo la possibilità di identificare l’origine degli alimenti e di intervenire tempestivamente in caso di emergenze sanitarie.
Le sanzioni pecuniarie inflitte hanno raggiunto i 3.500 euro, accompagnate al sequestro di circa 40 chilogrammi di carne e prodotti ittici, ritenuti non conformi alle normative vigenti.
Analoga situazione è stata riscontrata in un secondo stand, riconducibile a un’azienda artigianale con sede nell’hinterland milanese e gestito da una donna di origine indiana.
Anche in questo caso, le verifiche hanno evidenziato la presenza di alimenti non sottoposti alle corrette procedure di abbattimento della temperatura.
Le sanzioni, in questo caso, si sono quantificate in 2.000 euro, con conseguente sequestro e distruzione di circa 15 chilogrammi di carne.
Questi eventi sollevano interrogativi importanti sulla responsabilità e sulla formazione del personale coinvolto nella gestione degli stand gastronomici, nonché sull’efficacia dei controlli preventivi da parte degli organizzatori del festival.
La tutela della salute pubblica, in ambito alimentare, richiede un impegno costante e una rigorosa applicazione delle normative, per garantire ai consumatori la possibilità di fruire di prodotti sicuri e di alta qualità.
Le azioni del NAS di Cagliari rappresentano un segnale chiaro dell’attenzione dedicata alla vigilanza e alla prevenzione dei rischi alimentari, con l’obiettivo di salvaguardare la salute dei cittadini.