Lavoro Nero a Nuoro: Controlli Intensivi e Sanzioni

Nell’ambito di un’intensificata azione di contrasto al lavoro sommerso e alla criminalità connessa, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Nuoro, in sinergia con il Comando Provinciale Carabinieri di Nuoro e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, ha condotto una serie di ispezioni mirate nel territorio che comprende Nuoro, San Teodoro, Irgoli, Loculi, Orosei e Siniscola.

Queste operazioni, supportate dalle stazioni carabinieri locali, hanno evidenziato una diffusa e strutturata presenza di irregolarità in diversi comparti produttivi, primariamente edilizia e pubblici esercizi.

L’analisi approfondita di tredici aziende sottoposte a controllo ha rivelato un quadro allarmante: l’impiego di forza lavoro irregolare si configura non solo come violazione del diritto del lavoro, ma anche come fattore di rischio per la sicurezza dei lavoratori e di danno erariale.
Dei trentacinque lavoratori iscritti a ruolo, un numero significativo, pari a ventitré, si è rivelato inottemperanza alle normative contrattuali, mentre sette individui risultavano completamente privi di copertura previdenziale e assicurativa, operando in condizioni di assoluta precarietà e vulnerabilità.

Nel settore edile, le irregolarità riscontrate hanno abbracciato un ventaglio ampio di violazioni.

Oltre all’impiego sistematico di lavoratori in nero, si sono verificate gravi carenze in materia di sicurezza: mancata verifica dell’idoneità fisica tramite visita medica, utilizzo di attrezzature non conformi alle normative vigenti, e assenza del piano di montaggio, uso e smontaggio del ponteggio, un documento fondamentale per la prevenzione di infortuni.

La gravità di alcune situazioni, con una percentuale di lavoratori in nero superiore al dieci percento del personale impiegato, ha portato alla sospensione dell’attività imprenditoriale, evidenziando l’impatto diretto di queste pratiche illegali sull’economia legale e sulla reputazione del territorio.

Parallelamente, nelle attività commerciali e nei pubblici esercizi, l’accertamento di lavoratori in nero, privi di contratto e di qualsiasi forma di tutela, ha confermato la pervasività di questo fenomeno.

Un aspetto particolarmente rilevante è stato l’incrocio dei dati relativi al reddito di cittadinanza, che ha portato all’identificazione di due beneficiari che percepivano complessivamente 27.975,00 euro, e che sono stati segnalati all’INPS per accertamenti e provvedimenti conseguenti.

Questa verifica sottolinea l’importanza di un controllo capillare e integrato per contrastare l’abuso di misure di sostegno al reddito.
L’insieme delle attività ispettive ha portato all’irrogazione di sanzioni amministrative e contravvenzioni per un valore complessivo di 34.672,00 euro, e al recupero di contributi previdenziali e assicurativi pari a 3.500,00 euro, a riprova dell’impatto finanziario positivo di queste iniziative.
Tuttavia, l’episodio evidenzia anche la necessità di un approccio più ampio, volto non solo a reprimere le violazioni, ma anche a promuovere una cultura del lavoro legale e sicuro, attraverso la sensibilizzazione di datori di lavoro e lavoratori, e il rafforzamento dei controlli a livello territoriale.

La lotta al lavoro irregolare rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela dei diritti dei lavoratori, la promozione di una sana concorrenza e lo sviluppo sostenibile del territorio.

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