La vicenda di Manuel Desogus, sardo emigrato in Germania, incarna una drammatica intersezione tra precarietà lavorativa, assistenza sanitaria transfrontaliera e il profondo legame con le proprie radici.
Il 38enne, originario di Las Plassas, versa in condizioni critiche, ricoverato in terapia intensiva presso il Deutsches Herzzentrum der Charité di Berlino a causa di una grave patologia cardiaca.
La sua storia, inizialmente resa pubblica attraverso un appello social della famiglia, ha prontamente suscitato una risposta concreta da parte dell’Assessorato al Lavoro della Regione Sardegna.
L’intervento dell’amministrazione regionale, guidata dall’Assessora Desirè Manca, si è rivelato tempestivo e mirato, riconoscendo nell’emergenza una necessità impellente che trascende le consuete procedure.
L’attivazione di fondi dedicati al rientro degli emigrati, previsti dalla legge regionale n. 7 del 1991, testimonia l’impegno della Sardegna nel sostenere i propri cittadini all’estero, anche di fronte a difficoltà sanitarie di tale portata.
La collaborazione con il Circolo dei Sardi a Berlino, che ha permesso una visita diretta al paziente, ha sottolineato ulteriormente la sensibilità e l’attenzione dimostrate.
La storia di Manuel non è solo una questione di rimpatrio sanitario; è un riflesso delle sfide affrontate da molti sardi che hanno scelto di cercare fortuna all’estero.
Dopo dodici anni di lavoro in Germania, Manuel si trova in una situazione vulnerabile, aggravata dalla perdita dei genitori e dalla mancanza di un’assicurazione sanitaria attiva, che ha reso insostenibile per l’ospedale tedesco la copertura delle spese di degenza.
L’appello disperato della zia Ignazia, pubblicato online, ha toccato le corde del cuore di molti, evidenziando la solitudine e la fragilità del paziente, lontano dalla famiglia e incapace di affrontare una battaglia così ardua da solo.
La raccolta fondi online, che ha superato i 26.000 euro, è una testimonianza tangibile della solidarietà e dell’affetto che Manuel suscita.
Il trasferimento medicalmente assistito, stimato in 25.000 euro, rappresenta un onere finanziario gravoso per la famiglia, che si è mobilitata con tenacia per cercare soluzioni e non lasciare il proprio caro abbandonato in un Paese straniero.
L’intervento della Regione Sardegna, pertanto, si configura come un atto di umanità e di responsabilità istituzionale, volto a garantire a Manuel il diritto alla cura e la possibilità di ritornare nella sua terra, circondato dall’affetto dei suoi cari.
La vicenda sottolinea la necessità di un’analisi più approfondita delle problematiche legate all’assistenza sanitaria transfrontaliera e alla protezione dei diritti dei cittadini sardi che vivono e lavorano all’estero.






