Rilancio della Medicina Territoriale in Sardegna: Un Piano Integrato per la Rete di Cure EssenzialiLa persistente carenza di servizi sanitari essenziali in vaste aree interne e montane della Sardegna, un problema strutturale che mina il diritto alla salute dei cittadini, richiede interventi mirati e di ampio respiro.
La recente proposta di legge avanzata dal gruppo di Forza Italia al Consiglio Regionale rappresenta un passo significativo in questa direzione, ma necessita di essere compresa come parte di una strategia complessiva per il rafforzamento della medicina territoriale.
L’iniziativa, promossa dal consigliere Giuseppe Talanas, si concentra sull’incentivazione del personale medico – medici di base e pediatri – a stabilirsi e operare in aree svantaggiate, riconoscendo che la semplice offerta di compensi economici si rivela spesso insufficiente per attrarre e trattenere professionisti.
La proposta, infatti, mira a creare un contesto di vita attrattivo, affrontando le criticità legate all’accesso a un alloggio dignitoso, a servizi educativi e sociali, e a infrastrutture adeguate.
Il fulcro della legge è l’istituzione di un Fondo Regionale triennale, dotto di 30 milioni di euro (2026-2028), destinato a sostenere l’acquisizione, la ristrutturazione e l’assegnazione di alloggi, privilegiando la collaborazione tra Regione, Comuni e l’Agenzia di Servizi per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).
Questo approccio integrato non solo facilita l’accesso all’abitazione, ma promuove anche la rigenerazione urbana e la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente.
Tuttavia, la sfida non si esaurisce con la disponibilità di alloggi.
La proposta di legge, sebbene promettente, deve essere accompagnata da misure di supporto più ampie, come l’ottimizzazione dei trasporti pubblici, il potenziamento delle infrastrutture digitali per consentire la telemedicina e la formazione continua del personale sanitario.
Parallelamente, è fondamentale un ripensamento della programmazione dei servizi sanitari, orientata alla prevenzione e alla promozione della salute, con particolare attenzione ai bisogni specifici delle comunità locali.
Il capogruppo Angelo Cocciu sottolinea con giustizia le criticità del sistema sanitario sardo, derivanti da scelte politiche pregresse e dalla persistente carenza di investimenti.
È auspicabile che l’attuale proposta di legge segnali un cambio di paradigma, con un impegno concreto a superare le divisioni ideologiche e a trovare soluzioni condivise per il bene dei cittadini.
La possibilità per i comuni di offrire agevolazioni fiscali locali (IMU, TARI) e servizi di supporto (nidi, scuole, trasporti) rappresenta un elemento cruciale per rendere il piano di incentivazione più efficace.
Questo approccio, che coinvolge attivamente le comunità locali, favorisce la creazione di un senso di appartenenza e contribuisce a creare un ambiente di vita accogliente per le famiglie dei medici.
In definitiva, il successo di questa iniziativa dipenderà dalla capacità di implementare un modello di accoglienza che non si limiti a fornire incentivi economici e alloggi, ma che promuova un reale sviluppo socio-economico delle aree interne, creando opportunità di lavoro, migliorando la qualità della vita e rafforzando il legame tra la popolazione e il sistema sanitario regionale.
La resilienza delle comunità sarde e il loro diritto alla salute richiedono un impegno costante e una visione strategica a lungo termine.







