lunedì 1 Settembre 2025
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Nomina Falqui: Uici Sardegna chiede sospensione della selezione

La procedura di selezione per la nomina del nuovo direttore dell’Istituto Regionale dei Ciechi “Maurizio Falqui” in Sardegna è al centro di una crescente preoccupazione e di una formale richiesta di sospensione da parte dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della Sardegna (Uici Sardegna).
L’istanza, indirizzata all’Assessorato regionale della Sanità e al Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, solleva interrogativi di stringente rilevanza in merito alla correttezza e alla trasparenza del processo selettivo, configurando potenziali criticità sotto il profilo legale e amministrativo.
La richiesta di revisione, supportata da un parere legale dell’avvocato amministrativista Giovanni Benevole, non si limita a una generica contestazione, ma espone dettagliatamente le ragioni delle riserve.

Un elemento di primaria importanza riguarda la presunta violazione dello Statuto dell’Istituto.

Il bando, infatti, impone requisiti di accesso che sembrano limitare eccessivamente la platea dei candidati, richiedendo un’esperienza lavorativa di almeno cinque anni come dipendente di una pubblica amministrazione e una laurea di vecchio ordinamento (quinquennale) come titolo di accesso minimo, escludendo di fatto laureati triennali.
Ulteriori criticità emergono dall’assenza di riferimenti specifici alle competenze e all’esperienza nel campo della disabilità visiva, elementi considerati cruciali per una figura apicale in un’istituzione di tale natura.
La procedura, definita come selezione e non concorsuale, pur non richiedendo formalmente una graduatoria pubblica, deve comunque osservare i principi fondamentali di trasparenza, imparzialità e comparazione, come sottolineato dal parere legale.
L’esclusione di una rappresentanza dell’Uici nel Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, una condizione diffusa in altre regioni italiane, aggrava la situazione, alimentando un senso di esclusione e di mancata partecipazione.

Il presidente dell’Uici Sardegna, Bachisio Zolo, ha espresso la speranza di un’azione proattiva da parte della Regione, auspicando una revisione in autotutela del bando e una sua riformulazione in linea con la normativa vigente e con i principi di buona amministrazione.

L’azione dell’Uici si configura non come atto di scontro, ma come tentativo di garantire che la selezione del nuovo direttore avvenga nel pieno rispetto dei diritti e delle esigenze della comunità cieca e ipovedente sarda, assicurando che l’Istituto possa continuare a fornire servizi di eccellenza e ad essere un punto di riferimento per l’inclusione sociale e professionale.

La questione sollevata trascende la mera nomina di un direttore e tocca principi fondamentali di governance, partecipazione e rispetto dei diritti delle persone con disabilità.

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