martedì 16 Settembre 2025
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Cagliari

Nuova perizia Poggi: analisi del sangue riapre il caso.

L’indagine sulla tragica scomparsa di Chiara Poggi, avvenuta nella sua abitazione di Garlasco il 13 agosto 2007, assume nuove, cruciali sfumature a seguito della recente perizia del Raggruppamento Investigativo Scientifico (RIS) di Cagliari.
La consulenza, depositata in Procura a Pavia, ha riaperto un dibattito sulla possibilità di un complice nell’omicidio, focalizzandosi sull’analisi forense delle macchie di sangue.
L’approccio metodologico adottato dal RIS, basato sulla “Bloodstain Pattern Analysis” (BPA), si discosta dalle precedenti ricostruzioni.

La BPA, tecnica sofisticata e sempre più utilizzata in ambito investigativo, permette di interpretare la distribuzione, la forma e le dimensioni delle macchie di sangue sul luogo del crimine, derivandone informazioni preziose sulla dinamica degli eventi, sul numero di persone coinvolte e sulle possibili azioni compiute.

La perizia del RIS, condotta dal Tenente Colonnello Andrea Berti, ha portato a conclusioni preliminari che, al momento, escludono la presenza di una seconda persona direttamente coinvolta nell’azione violenta che ha causato la morte di Chiara Poggi.
Questa constatazione, sebbene significativa, non preclude ulteriori approfondimenti e verifiche.
Precedentemente, l’ipotesi di un’azione criminosa commessa da Andrea Sempio in concorso con altri individui aveva guidato le indagini, portando i carabinieri del RIS a trascorrere un’intera giornata sul luogo del delitto, il 9 giugno, impiegando apparecchiature specialistiche e realizzando una dettagliata ricostruzione tridimensionale della scena.
Questa ricostruzione, inclusa nel fascicolo d’indagine, rappresentava una delle prime interpretazioni della dinamica delittuosa.
Tuttavia, l’analisi delle macchie di sangue condotta dal RIS di Cagliari, e presentata oggi in Procura, introduce un elemento di revisione.

La BPA permette una lettura più precisa e dettagliata della scena, considerando fattori quali l’angolo di impatto delle gocce, la direzione dei movimenti e la gravità sulla superficie.

Questi elementi, integrati con altri dati raccolti durante le indagini, contribuiscono a delineare un quadro più completo e accurato della dinamica delittuosa.

La conclusione del RIS non mette fine alle indagini, ma piuttosto ne raffina la direzione.
I magistrati, sulla base di questa nuova perizia, valuteranno se approfondire aspetti precedentemente trascurati o se concentrarsi su elementi che possano confermare o smentire la partecipazione di complici.
La ricerca della verità, in casi di tale delicatezza e complessità, richiede un approccio scientifico rigoroso, basato sull’analisi oggettiva dei fatti e sull’interpretazione corretta delle evidenze forensi.

La BPA, in questo contesto, si rivela uno strumento di indagine sempre più essenziale per ricostruire la verità dietro una tragedia.

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