Un’innovativa soluzione per la ricerca biomedica e spaziale emerge dall’Università di Cagliari, pronta a rivoluzionare le colture cellulari, aprendo nuove frontiere per esperimenti in ambienti estremi e simulati.
Un team multidisciplinare, guidato dal professor Giacomo Cao, ha sviluppato un nuovo tipo di contenitore progettato per garantire la massima accuratezza e riproducibilità nelle analisi di cellule animali e vegetali, con una recente domanda di brevetto depositata a testimonianza del suo potenziale.
L’invenzione, nata all’interno del progetto eINS – Ecosystem of Innovation for Next generation Sardinia, nello specifico dallo “spoke” dedicato all’Aerospazio, rappresenta un significativo passo avanti rispetto alle tradizionali soluzioni disponibili sul mercato.
Il gruppo di ricerca, composto da esperti di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali, in collaborazione con specialisti delle scienze della vita e dell’ambiente, ha affrontato le limitazioni intrinseche dei contenitori convenzionali, come le T-flask in polistirene, ampiamente utilizzate per la coltura cellulare.
Questi ultimi, pur consentendo la crescita di cellule in condizioni controllate, si rivelano inadeguati quando esposti a rotazione o riempimento completo, condizioni essenziali per simulare l’ambiente microgravitazionale presente nello spazio, sulla Luna o su Marte.
L’utilizzo di tali contenitori in queste condizioni può introdurre variabili indesiderate, compromettendo l’affidabilità dei risultati sperimentali.
La nuova tecnologia brevettata risolve questi problemi con un design ingegnoso.
I contenitori sono caratterizzati da una forma cilindrica e da una distribuzione strategica di filtri lungo la parete laterale, che ottimizza lo scambio gassoso con l’ambiente esterno e minimizza le perturbazioni idrodinamiche.
Questa configurazione consente un’osservazione più precisa del comportamento cellulare in condizioni estreme, facilitando la ricerca in ambiti come la biologia spaziale, lo sviluppo di nuovi farmaci e la medicina rigenerativa.
Il professore Giacomo Cao sottolinea l’importanza di questa innovazione non solo per le sue prestazioni superiori, ma anche per la sua praticità e accessibilità.
La semplicità costruttiva garantisce una produzione economica e scalabile, rendendo la tecnologia disponibile a un ampio spettro di laboratori e istituzioni di ricerca.
La versatilità del design consente una personalizzazione elevata, adattando il contenitore a specifiche esigenze sperimentali, sia in configurazioni bidimensionali che tridimensionali.
In definitiva, questo nuovo contenitore promette di ridefinire gli standard per la ricerca sulle cellule, offrendo un ambiente di coltura più controllato, affidabile e versatile, aprendo la strada a scoperte rivoluzionarie.