lunedì 1 Settembre 2025
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Nuovo caso di Febbre del Nilo a Oristano: allarme e misure in campo.

L’Oristanese, ancora una volta epicentro di preoccupazione, registra un nuovo caso di infezione da virus del Nilo occidentale, portando il bilancio del 2025 a tredici.

La vittima, un uomo di 86 anni residente nel Campidano, è attualmente ospedalizzato nel reparto di Medicina dell’ospedale San Martino, un segnale allarmante che testimonia la persistente circolazione del virus nell’area.
L’episodio ha immediatamente innescato la risposta del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, guidato da Maria Valentina Marras, che ha attivato il protocollo di sicurezza.
L’indagine epidemiologica è in corso per ricostruire la storia dei contatti e identificare potenziali ulteriori casi, mentre un’accurata disinfestazione, estesa per un raggio di 200 metri dall’abitazione del paziente, mira a ridurre significativamente la popolazione di vettori.

Il quadro clinico dei casi rilevati nel corso dell’anno rivela una distribuzione demografica allarmante: oltre a questo ultimo episodio, si sono manifestati casi in individui di età superiore ai settant’anni, agli ottanta, ai sessantacinque, ai quarantacinque e addirittura a un novantenne, evidenziando la vulnerabilità di una fascia ampia della popolazione.

Il fatto che dieci pazienti richiedano ancora ricovero, a fronte di soli tre dimessi, suggerisce una gravità clinica significativa e un impatto sul sistema sanitario locale.

La Febbre del Nilo occidentale, trasmessa principalmente attraverso la puntura di zanzare Culex infette, rappresenta una sfida complessa per la sanità pubblica.

La mancanza di un vaccino specifico e di terapie mirate rende la prevenzione primaria l’unica strategia efficace.
La Asl di Oristano sottolinea con forza l’importanza cruciale di adottare misure di protezione individuale, focalizzandosi in particolare sull’eliminazione dei ristagni d’acqua, luoghi ideali per la riproduzione delle larve di zanzara.
Queste azioni, apparentemente semplici, costituiscono la prima linea di difesa contro la trasmissione del virus.

La persistenza dei casi, la varietà delle età colpite e la necessità di ricovero evidenziano la necessità di un approccio integrato che coinvolga non solo le istituzioni sanitarie, ma anche la collaborazione attiva della comunità.
La direzione generale della ASL 5 e il Dipartimento di Igiene e Prevenzione esprimono gratitudine per l’attenzione dimostrata dai cittadini, incoraggiando la continua adozione di comportamenti responsabili per mitigare il rischio di contagio e contrastare efficacemente la diffusione del virus del Nilo occidentale, un problema di salute pubblica che richiede vigilanza e impegno costante.
La sorveglianza entomologica, il monitoraggio delle specie vettrici e l’informazione alla popolazione rimangono strumenti essenziali per affrontare questa sfida continua.

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