Nei sinuosi territori dell’Ogliastra, un’intensificata attività di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine ha portato alla scoperta e al sequestro di tre sofisticate coltivazioni illegali di cannabis.
Queste operazioni, condotte congiuntamente dalle Squadriglie di Arzana e Lanusei, supportate dalle Stazioni di Tortolì e Talana, rivelano una rete di coltivazione radicata nel paesaggio oglianese, mirata a eludere i controlli e a massimizzare la produzione.
La prima operazione, condotta nelle campagne di Talana, in località Cananeu, ha disvelato una coltivazione su larga scala, composta da 481 piante di cannabis, la cui altezza variava tra gli 80 e i 130 centimetri.
La densità delle piante e l’organizzazione del terreno suggeriscono un’attività ben pianificata, con un’attenzione alla gestione della luce solare e all’irrigazione.
La presenza di una vasta quantità di piante indica un intento di produzione su scala commerciale, destinata a rifornire canali di distribuzione illeciti.
Successivamente, in agro di Villagrande Strisaili, in località S’arcu e serra, i carabinieri hanno scoperto una seconda coltivazione, composta da 13 piante, con altezze comprese tra i 140 e i 170 centimetri.
Sebbene di dimensioni inferiori rispetto alla prima, questa piantagione, come le altre, era strategicamente posizionata in un’area remota e difficile da raggiungere, sfruttando la conformazione del territorio per minimizzare il rischio di essere scoperti.
La scrupolosa ispezione dei luoghi ha permesso di recuperare elementi cruciali, potenzialmente utili per l’identificazione dei responsabili, come tracce biologiche, strumenti di coltivazione e documentazione cartografica.
L’ultima operazione, condotta in prossimità dell’aeroporto di Tortolì, ha portato alla scoperta di una piantagione ancora più estesa, con ben 170 piante, che raggiungevano altezze comprese tra i 130 e i 210 centimetri.
L’individuazione di un veicolo nei pressi della coltivazione, con a bordo due individui residenti a Tortolì, ha innescato un’indagine più approfondita.
L’emissione di un forte odore di cannabis proveniente dal veicolo e la scoperta di due fototrappole a circuito chiuso, sistemi di sorveglianza avanzati utilizzati per monitorare la piantagione e prevenire intrusioni, hanno fornito elementi di prova inconfutabili del loro coinvolgimento nell’attività illecita.
Questi sequestri, che coinvolgono un numero complessivo di oltre 500 piante di cannabis, testimoniano la crescente sofisticazione delle operazioni di coltivazione illegale e l’adattabilità dei coltivatori a sfruttare le peculiarità del territorio.
Le indagini in corso si concentrano ora sull’identificazione di tutti i soggetti coinvolti, ricostruendo la filiera di produzione, distribuzione e commercializzazione della sostanza stupefacente, con l’obiettivo di smantellare la rete criminale e prevenire ulteriori attività illecite.
Il recupero di materiale organico e documentale, unitamente all’analisi delle registrazioni delle fototrappole, si preannuncia cruciale per arrivare a una completa ricostruzione degli eventi e all’individuazione di mandanti e prestanome.
La collaborazione tra le diverse unità operative delle forze dell’ordine evidenzia l’impegno costante nel contrasto al traffico di stupefacenti e nella tutela della legalità nel territorio oglianese.