giovedì 7 Agosto 2025
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Cagliari

Oristano, arrestato per coercizione e abusi sulla moglie e sui figli.

Un uomo di 36 anni è stato arrestato a Oristano con l’accusa di perpetrare un regime di coercizione e abuso nei confronti della moglie, culminato in atti sessuali non consensuali.
L’arresto, eseguito dalla polizia di Oristano, è il risultato di un’indagine avviata a seguito della denuncia della donna vittima, un atto coraggioso che ha finalmente permesso di portare alla luce una dinamica di violenza domestica protrattasi nel tempo.
Le indagini, condotte dalla squadra mobile, hanno ricostruito un quadro preoccupante: un uomo che, per anni, ha esercitato un controllo psicologico ed emotivo sulla compagna, ricorrendo a maltrattamenti verbali e fisici, per costringerla ad avere rapporti sessuali, alcuni dei quali descritti come particolarmente violenti.

L’abuso non si è limitato alla sfera intima, ma si è esteso anche ai figli della donna, nati da una precedente relazione.

Questi minori, uno dei quali con disabilità, sono stati oggetto di maltrattamenti e insulti, subendo il trauma della violenza domestica in un contesto già fragile.

La decisione della donna di fuggire dalla sua abitazione, portando con sé i figli, rappresenta un punto di svolta cruciale.
L’atto di coraggio di rivolgersi alle autorità e di denunciare l’aggressore, supportata dalla testimonianza di un’amica che era a conoscenza delle vessazioni subite, ha fornito alle forze dell’ordine gli elementi necessari per intervenire.
La presenza dell’amica, in particolare, ha avuto un valore aggiunto, confermando la veridicità della denuncia e contribuendo a delineare un quadro completo della situazione.

La fuga dall’isola, con i figli al seguito, testimonia la volontà della vittima di interrompere il ciclo di violenza e di garantire un ambiente sicuro per i propri figli.
L’episodio sottolinea la complessità della violenza domestica, che non si limita alla sfera fisica, ma impatta profondamente sulla psiche delle vittime e dei testimoni, lasciando cicatrici durature.
La vicenda solleva interrogativi sulla necessità di rafforzare le misure di protezione per le donne vittime di violenza e di fornire supporto psicologico e legale per ricostruire la propria vita e quella dei propri figli, liberandosi dalla paura e dalla vergogna che spesso accompagnano queste esperienze traumatiche.

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