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giovedì 6 Novembre 2025

Passeggera oncologica bloccata: sicurezza aerea e diritti in volo

L’incidente riguardante la passeggera oncologica, temporaneamente esclusa dall’imbarco sul volo Aeroitalia da Milano Linate a Olbia, solleva questioni complesse che vanno ben oltre una mera formalità burocratica, toccando temi cruciali come la sicurezza aerea, la tutela della salute del passeggero e l’interpretazione delle normative internazionali.
La compagnia aerea, nel suo comunicato, ribadisce con forza che la salvaguardia della sicurezza di ogni singolo viaggiatore e dell’operatività del volo rappresenta la sua priorità assoluta, sottolineando che l’imbarco è stato poi consentito una volta acquisita la documentazione medica adeguata.

La questione si radica in un quadro normativo internazionale, rigoroso e ben definito, che disciplina il trasporto aereo di passeggeri con condizioni mediche particolari.
Queste normative non sono arbitrarie, ma derivano da un’analisi approfondita dei rischi connessi a eventi imprevisti in volo, come variazioni di pressione, altitudine o emergenze mediche, che potrebbero richiedere interventi immediati e specializzati.

La richiesta di documentazione specifica, che include dettagli precisi su dispositivi medici come drenaggi peritoneali o altre terapie in corso, serve a garantire che il personale di bordo sia adeguatamente informato e preparato per affrontare eventuali necessità.

Non si tratta di un ostacolo, ma di una misura preventiva volta a proteggere sia il passeggero, fornendo la possibilità di un’assistenza tempestiva e mirata, sia la compagnia aerea, che si assume la responsabilità della sicurezza a bordo.

La vicenda specifica, segnalata dal deputato gallurese Dario Giagoni, evidenzia le difficoltà interpretative che possono sorgere nell’applicazione di queste normative.
La presentazione di un certificato medico, in forma di fotografia via WhatsApp, pur proveniente da un medico di famiglia, si è rivelata non conforme agli standard richiesti.

Questa incongruenza non è un errore marginale, ma un elemento critico che mette a rischio la sicurezza del volo.

Lo staff Aeroitalia, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, ha quindi adottato la corretta procedura, richiedendo una verifica medica approfondita presso il presidio aeroportuale di Milano Linate.
Tale verifica, fondamentale per escludere rischi potenziali, ha portato al rilascio di un nuovo certificato, conforme alle normative vigenti, che ha permesso alla passeggera di imbarcarsi sul volo successivo.
La compagnia aerea esprime comprensione per il disagio causato alla passeggera, già provata dalla sua condizione di salute.
Tuttavia, insiste nel ritenere che la procedura adottata, pur se impattante, fosse imprescindibile per garantire il rispetto delle norme di sicurezza e, paradossalmente, per salvaguardare il benessere della stessa passeggera.

L’episodio sottolinea la necessità di una comunicazione chiara e univoca tra medici curanti, passeggeri e compagnie aeree, per evitare fraintendimenti e garantire un’esperienza di viaggio sicura e serena.

La digitalizzazione, pur offrendo vantaggi, non deve compromettere l’autenticità e la completezza della documentazione medica, elementi cruciali per la sicurezza aerea.

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