lunedì 28 Luglio 2025
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Pietra di speranza a Cagliari: un gesto per l’accoglienza.

Un gesto silenzioso, ma denso di significato, si è compiuto a Cagliari: una pietra, incastonata nel tessuto urbano di via Roma, sotto i portici che proteggono l’incrocio con largo Carlo Felice, si erge come simbolo tangibile dell’impegno civico verso l’accoglienza e l’integrazione.
Non una semplice pietra, bensì un monolite carico di speranza, frutto di una collettiva volontà di testimoniare valori fondamentali per una comunità che si riconosce come città di pace.

L’iniziativa, nata da un impulso condiviso, vede come promotori i professionisti sanitari – medici, infermieri e personale amministrativo – della ASL di Cagliari, che hanno donato questo segno duraturo.

L’iscrizione incisa in corsivo sulla superficie della pietra, commossa e concisa, rivolge un messaggio diretto a coloro che, fuggendo da situazioni di profonda sofferenza, cercano rifugio e speranza nelle nostre terre.

L’assessora alle Politiche sociali, Anna Puddu, ha sottolineato come Cagliari si senta profondamente chiamata a incarnare i principi dell’accoglienza e dell’integrazione, valori che permeano l’identità della città.
Questa pietra, più che un oggetto, si configura come un atto di memoria, un impegno concreto a sostegno di coloro che lasciano alle spalle guerre, povertà e dolore, e cercano un futuro migliore.

Il suo significato trascende la mera pietà, elevandosi a promessa di azioni concrete e di un’accoglienza plurale.

Presenti all’atto inaugurale, rappresentanti di associazioni che operano quotidianamente sul fronte dell’assistenza e del soccorso, testimoni silenziosi di una realtà complessa, fatta di fragilità e di resilienza.

Silvana Tilocca, della ASL, ha espresso un auspicio ambizioso: che questa iniziativa possa germogliare, evolvendo in un progetto più ampio, capace di estendersi oltre i confini urbani, irradiando un messaggio di umanità e solidarietà.
Il gesto compiuto, più che una celebrazione, rappresenta un appello alla responsabilità collettiva.
Silvana Tilocca ha auspicato che la pietra ricordo diventi un costante promemoria, un monito affinché la comunità intera riconosca l’accoglienza e l’integrazione non come atti di carità, ma come pilastri imprescindibili per la costruzione di una società più giusta, più equa e profondamente umana.
Un invito a guardare oltre le diversità, a costruire ponti di comprensione e a coltivare un futuro di convivenza pacifica e prospera per tutti.
La pietra, ora, veglia su questa promessa.

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