Un mese è trascorso da quando l’incendio ha sconfitto Punta Molentis, Villasimius, un evento che ha catapultato i bagnanti in una fuga drammatica via mare, testimonianza tangibile della potenza distruttiva del fuoco e della sua capacità di trasformare un paradiso in una scena di desolazione.
La vegetazione, un tempo rigogliosa, è ora cenere, e decine di autovetture, parcheggiate in prossimità della spiaggia, sono state ridotte a relitti fumanti.
A riemergere dalle ceneri, tuttavia, è un altro tipo di sconsideratezza: l’affluenza di persone che, ignorando i cartelli di divieto, hanno invaso le dune sabbiose con ombrelloni e asciugamani, raggiungendo la spiaggia unicamente via mare, l’unica via d’accesso attualmente disponibile.
Le immagini, documentate dalle Guardie Ambientali della Sardegna, denunciano una profonda mancanza di rispetto verso un ambiente fragile e vulnerabile.
Le dune non sono semplici accumuli di sabbia, ma ecosistemi dinamici e fondamentali per la salute costiera.
Funzionano come barriere naturali, mitigando l’impatto delle onde e del vento, prevenendo l’erosione e proteggendo l’entroterra.
La loro distruzione compromette la stabilità della costa, esponendola a danni sempre maggiori.
I cartelli di divieto non rappresentano una limitazione del diritto al divertimento, bensì una misura di tutela, un imperativo di conservazione di un patrimonio comune.
Ignorarli non è una semplice infrazione delle regole, ma un atto di vandalismo nei confronti di un bene collettivo, un atto di miopia che sacrifica il futuro sull’altare di un presente egoistico.
La denuncia delle Guardie Ambientali non si limita alla condanna dei comportamenti irresponsabili, ma solleva anche un interrogativo rivolto alle istituzioni.
L’assenza di un intervento tempestivo e deciso, volto a scoraggiare queste pratiche, appare una grave omissione, una mancanza di rispetto non solo verso chi si impegna nella salvaguardia del territorio, ma anche verso tutti i fruitori responsabili della spiaggia.
Assistere alla progressiva erosione di un ecosistema prezioso, aggravata dai danni subiti in precedenza, suscita un sentimento di profonda amarezza e preoccupazione.
La strada di accesso terrestre alla spiaggia è rimasta interdetta al pubblico dal 27 luglio, data dell’incendio, un provvedimento necessario per garantire la sicurezza e consentire le operazioni di ripristino.
La persistenza di comportamenti irresponsabili, nonostante questo divieto, evidenzia una cultura del disprezzo verso le regole e una pericolosa tendenza a privilegiare l’interesse individuale a scapito del bene comune.
L’allarme lanciato alle autorità competenti mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sollecitare un’azione concreta, affinché questi comportamenti siano efficacemente contrastati e la bellezza e la resilienza di Punta Molentis possano essere preservate per le generazioni future.
È imperativo promuovere un turismo sostenibile, basato sul rispetto dell’ambiente e sulla consapevolezza del valore inestimabile del patrimonio naturale.