Il tragico incendio di Punta Molentis, a Villasimius, ha impresso un’immagine indelebile di vulnerabilità, con centinaia di ettari di patrimonio naturale – bosco e macchia mediterranea – distrutti e decine di veicoli andati persi nelle fiamme, costringendo i bagnanti a una precipitosa evacuazione via mare.
L’evento ha immediatamente innescato un’indagine avviata dalla Procura di Cagliari, sollecitata da un esposto del Gruppo di intervento giuridico (Grig) che ha avanzato la richiesta di accertamenti per strage, ponendo l’attenzione sulle responsabilità e le possibili negligenze che hanno contribuito alla catastrofe.
Oltre alla valutazione delle responsabilità penali, l’episodio ha riacceso i riflettori sull’efficacia e l’applicazione del Piano Regionale di Prevenzione, Previsione e Lotta Attiva Contro gli Incendi Boschivi 2023-2025, e sulle misure di sicurezza antincendio che regolano le aree ad alto rischio.
Il Piano Regionale, in particolare l’aggiornamento approvato dalla Giunta Regionale il 25 gennaio 2025, disciplina in modo dettagliato l’organizzazione degli spazi di parcheggio in aree esposte al rischio incendi.
L’articolo 24 impone, con urgenza, la predisposizione di aree di parcheggio dedicate, capaci di proteggere i veicoli da danni derivanti da incendi esterni e di contenere la propagazione di fiamme originate all’interno delle aree di sosta.
Tale obbligo si estende a strutture ricettive, condomini, locali di intrattenimento, aree extraurbane adibite a parcheggio e, in particolare, alle zone di pertinenza di spiagge, discoteche e località balneari, aree particolarmente vulnerabili durante la stagione estiva.
Le prescrizioni vanno oltre la semplice delimitazione di uno spazio di parcheggio.
Il Piano Regionale richiede che queste aree siano dotate di infrastrutture specifiche per garantire la sicurezza: almeno due accessi contrapposti per facilitare la fuga dei veicoli in caso di emergenza, una fascia parafuoco lungo il perimetro, realizzata con aratura o mantenuta attraverso irrigazioni adeguate (sulla base delle indicazioni del comune competente), e una superficie priva di vegetazione, stoppie o materiali infiammabili.
L’esclusione di aree con vegetazione non rimossa o non protetta da inerti sottolinea la necessità di un’attenta pianificazione e gestione del territorio.
La salvaguardia del territorio e la prevenzione degli incendi sono responsabilità condivise.
Il Piano Regionale definisce un sistema di vigilanza articolato che coinvolge diverse istituzioni, ciascuna con competenze specifiche: il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza), i Sindaci, i Vigili Urbani, le Guardie Campestri e le Compagnie Barracellari.
L’efficacia della prevenzione dipende quindi dalla collaborazione e dalla sinergia tra tutti gli attori coinvolti, garantendo un controllo capillare e una pronta risposta in caso di emergenza.
L’incendio di Punta Molentis rappresenta un monito severo, che impone una revisione approfondita delle procedure e un rafforzamento della cultura della prevenzione, per tutelare il patrimonio ambientale e la sicurezza delle comunità.