La riconversione dell’area industriale dismessa delle ex Fornaci Picci, a Quartu Sant’Elena, rappresenta un’occasione irripetibile per ridefinire il paesaggio urbano e promuovere una transizione ecologica concreta.
Il progetto, recentemente approvato dalla giunta regionale, non si limita alla creazione di un parco, ma ambisce a configurare un vero e proprio ecosistema urbano resiliente, un laboratorio di sperimentazione per la città del futuro.
L’intervento, sostenuto da un significativo investimento regionale di 4,5 milioni di euro, si inserisce in un quadro più ampio di collaborazione istituzionale tra Regione e Comune, unendo le priorità di riqualificazione urbana locale con le strategie regionali volte al rafforzamento dei servizi ecosistemici e alla creazione di corridoi ecologici.
L’iniziativa si allinea pienamente con la Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile, perseguendo l’obiettivo di una Sardegna più verde e sostenibile, con un impatto positivo sulla qualità della vita dei cittadini.
Il piano di riqualificazione prevede un approccio olistico e multifunzionale.
L’elemento centrale sarà la forestazione urbana, concepita non solo come introduzione di vegetazione, ma come sistema di mitigazione dell’effetto isola di calore, miglioramento della qualità dell’aria e assorbimento di CO2.
L’utilizzo di materiali drenanti contribuirà alla gestione sostenibile delle acque meteoriche, riducendo il rischio di allagamenti e ricaricando le falde acquifere.
L’installazione di sistemi fotovoltaici garantirà una produzione di energia pulita, riducendo la dipendenza da fonti fossili.
Un aspetto cruciale del progetto è il recupero della biodiversità locale.
L’eliminazione di specie alloctone, spesso invasive e dannose per l’ecosistema autoctono, sarà accompagnata dalla reintroduzione di specie native, favorendo la ricomposizione di un habitat più equilibrato e resiliente.
Questo processo mira a riconnettere l’area con il territorio circostante, creando un continuum ecologico che favorisca la circolazione della fauna selvatica e la dispersione dei semi.
Oltre alle funzioni ambientali, il parco sarà progettato per accogliere attività culturali, sportive e ricreative, promuovendo l’inclusione sociale e la partecipazione attiva dei cittadini.
Percorsi naturalistici, aree attrezzate per lo sport all’aperto, spazi per eventi culturali e laboratori didattici creeranno un ambiente dinamico e vivibile, capace di rispondere alle esigenze di diverse fasce di età e interessi.
Come sottolinea l’assessora regionale all’Ambiente, Rosanna Laconi, questa iniziativa rappresenta una visione condivisa che va oltre la semplice riqualificazione di un’area abbandonata.
Si tratta di restituire agli abitanti di Quartu Sant’Elena e dell’intera area metropolitana di Cagliari un patrimonio di spazi verdi e servizi ecosistemici, contribuendo a un modello di sviluppo urbano che integra qualità ambientale, coesione sociale e innovazione sostenibile.
L’area delle ex Fornaci Picci si configura, quindi, come un banco di prova per un futuro urbano più resiliente e attento all’ambiente, un esempio virtuoso da replicare in altre aree della Sardegna e del Mediterraneo.






